Adozioni internazionali: una sede per le coppie in Sardegna

famigliaPer le coppie sarde diventa più facile adottare un bambino con l’adozione internazionale. Grazie ad un accordo fra tre Enti autorizzati – AiBi, CIAI e San Girolamo – e ad una delibera della Regione, è stata aperta una sede a Cagliari che consentirà agli aspiranti genitori adottivi di svolgere l’intero iter senza dover lasciare l’isola.

Venerdi 14 maggio, dalle 15 alle 19, presso la sala formazione della Regione Sardegna, in via Roma 253, ci sarà la presentazione ufficiale del progetto. Previsti interventi dei vari rappresentanti istituzionali: Tribunale per i minorenni, enti autorizzati, equipe adozioni, formatori esperti nel settore delle adozioni internazionali.

AiBi, CIAI e San Girolamo hanno siglato un accordo in base al quale una sede operativa a Cagliari potrà fornire assistenza alle coppie durante tutto il percorso adottivo. Il progetto è stato reso possibile dalla Delibera n 7/15 del 30 gennaio 2009 della Regione Sardegna.

Il contributo della Regione Sardegna, permetterà alle coppie che si rivolgeranno alla sede di Cagliari, operativa dal 10 di maggio, di ridurre i costi della pratica in Italia, che si potranno abbattere fino all’80%. Grazie ad un contributo della Provincia di Cagliari, Assessorato Politiche Sociali e della Famiglia, sarà possibile avviare una sperimentazione per un servizio di accompagnamento e di consulenza anche per il post adozione.

“Il progetto dell’apertura di una sede operativa in Sardegna da parte di tre Enti autorizzati, è nato dall’analisi del bisogno per le coppie e per i servizi sardi – dice Suor Silvia delle Missionarie Figlie di San Girolamo, a nome delle associazioni del gruppo – di poter portare avanti l’iter burocratico per l’adozione senza doversi sobbarcare onerosi spostamenti”.

“L’accordo – prosegue Suor Silvia – risponde anche all’esigenza, sempre più manifesta, di una ‘vicinanza territoriale’ da parte degli enti che accompagnano le coppie durante tutto l’iter adottivo, oltre che nel post adozione”.