Affido. In un anno collocati fuori famiglia più di 12 mila minori, ma 11 mila di loro non si sa dove siano finiti

1540 minori sono rientrati a casa, ma gli altri dove sono? L’impressionante dato è stato esposto da Stefania Ascari (M5S) e Laura Boldrini (Pd) alla Camera dei Deputati in occasione della presentazione di una proposta di legge delega di Riforma dell’affido.

 Una nuova legge delega sull’affido, che dopo il caso Bibbiano e gli ultimi episodi di cronaca apparsi sulle prime pagine di tutti i giornali, possa regolamentare e riformare la delicata materia dell’affido dei minori è stata presentata nei giorni scorsi alla Camera da Stefania Ascari (M5S) e Laura Boldrini (Pd).

Una legge delega di cui il nostro ordinamento necessita con estrema urgenza.

Secondo i dati di un monitoraggio realizzato dal ministero della Giustizia presso tutti gli uffici giudiziari minorili a seguito del caso Bibbiano, è emerso infatti come: tra il gennaio 2018 e il giugno 2019 siano stati allontanati dalle proprie famiglie di origine ben 12.338 minori, pari allo 0,13% dei minori del nostro Paese.

Nello stesso periodo 1.540 bambini e ragazzi ( il 12%) di quelli allontanati, hanno fatto rientro presso le proprie famiglie d’origine, mentre del restante 88% (quasi 9 su 10) “non è dato sapere con certezza la destinazione”.

 Un numero sconcertante, ma va chiarito, riporta il quotidiano Avvenire: “che non si tratta di piccoli spariti nel nullaLa maggior parte di loro si trova ancora presso le circa 3.300 strutture di accoglienza sparse da Nord a Sud. Molti, spesso, cambiano destinazione, da una comunità a una casa-famiglia e poi magari a una struttura terapeutica. Una percentuale rilevante è finita in affido familiare”.

Serve una banca dati ufficiale nazionale

Ecco perché la legge delega presentata alla Camera sottolinea l’esigenza di istituire una banca dati nazionale che permetta di agevolare il tracciamento dei minori fuori famiglia, ma anche delle famiglie affidatarie oltre che delle case-famiglia e delle comunità.

Secondo una statistica, nel 2011 erano quasi 40.000 i minori collocati in ambito extra familiare. Proprio partendo da questo dato e dalla mancanza di un’anagrafe ufficiale degli affidi extra familiari, la Commissione parlamentare infanzia e adolescenza ha deciso di effettuare un’indagine pluriennale “sugli interventi autoritativi in ambito minorile” da cui emerso come se da una parte sia doveroso garantire tutela ai minori dal pericolo di abusi posti in essere in ambito familiare, nella maggioranza dei casi gli allontanamenti siano motivati da “valutazioni di rischio condotte sulla base di indicatori presuntivi non riconosciuti sul piano scientifico” o da ragioni di disagio non riconducibili  a specifici  comportamenti pregiudizievoli dei genitori nei confronti nei figli, oltre che a situazioni legate ad indigenza economica.

Cosa prevede la nuova legge delega presentata alla Camera?

Tra i punti “salienti” della nuova legge  vi è la modifica dell’articolo 403 del codice civile che disciplina “l’intervento della pubblica autorità a favore dei minori” e che  permette di collocarlo in luogo sicuro, allontanandolo dalla propria famiglia d’origine di fronte a situazioni considerate “gravemente pregiudizievoli“, come nel caso di abbandono morale o materiale o nel caso in cui vi siano gravi rischi per la sua salute fisica e mentale.  Con la nuova legge delega questi provvedimenti dovranno essere convalidati dall’autorità giudiziaria in un breve arco temporale e non potrà essere revocata la responsabilità genitoriale se non avendo preso in considerazione un ampio ventaglio di circostanze verificabili che non lascino spazio a eccessiva discrezionalità.

In merito ai provvedimenti adottabili sarà inoltre previsto che sia stabilito un ordine che prediliga in primo luogo l’allontanamento del  genitore abusante, in via alternativa che il bambino sia affidato alla cerchia dei familiari con cui abbia rapporti significativi e solo in subordine sia collocato presso una famiglia affidataria.

In caso di allontanamento di un intero nucleo familiare sarà vietato separare i fratelli e il provvedimento di affidamento non potrà durare oltre sei mesi.

Il commento di Stefania Ascari ad aibinews

Raggiunta dalla redazione di aibinews, l’On. Stefania Ascari precisa che “Lavorare attraverso una legge delega ci consentirà di essere più efficaci ed efficienti nella protezione dei bambini e delle bambine fuori famiglia. Il che significherà, tra le altre cose, mettere in evidenza le buone prassi dell’affidamento familiare e creare un sistema di protezione che non passi solo dal controllo ma dall’esercizio di cittadinanza responsabile di tanto associazionismo familiare, quello qualificato, con cui si potranno fare ragionamenti per un nuovo approccio sistemico.

Inoltre -aggiunge la parlamentare di “5 stelle” – Il covid ci sta insegnando che non è più possibile ragionare per silos isolati ma che è urgentissimo, oggi, non domani, imparare a dialogare e a praticare l’ascolto attivo a tutti i livelli. Prima di tutti al livello dei bambini delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze di cui noi tutti abbiamo responsabilità.
La pubblica amministrazione, – conclude – i servizi i tribunali, il terzo settore devono imparare a lavorare insieme, nella reciproca fiducia, e con metodologie nuove al passo con i tempi”.