Aiuti allo sviluppo, Unione Europea “bacchetta” i governi

Un’aspra critica alla riluttanza degli Stati Ue nel mantenere le proprie promesse in materia di aiuti ai paesi meno sviluppati è arrivata ieri dal commissario allo Sviluppo Louis Michel.

“I vari governi stanno inventando tutta una serie di ragioni per non mantenere le promesse fatte i passato”, ha detto Michel al termine del consiglio dei ministri Ue per lo sviluppo. Come riporta il sito EUObserver.com, si tratta di parole di una franchezza inusuale per la retorica abituale di Bruxelles, spiegabili col fatto che Michel probabilmente non farà parte della prossima Commissione e quindi non ha bisogno di cercare una riconferma. Le parole del commissario hanno colto il plauso delle varie ong impegnate nello sviluppo

Secondo un rapporto di Concord pubblicato la settimana scorsa, l’Europa sta fornendo in aiuti soltanto lo 0.40% del Pil invece dello 0,56%, come stabilito nel 2005 come obbiettivo per il 2010 e lo 0,7% per il 2015. Già negli anni precedenti l’Ue era stata accusata da più parti di non mantenere le promesse, ma quest’anno i governi possono nascondersi dietro al paravento della crisi economica.

Un atteggiamento che per Michel è del tutto controproducente: dal suo punto di vista, se non si aiuta ora chi soffre maggiormente per la crisi, tra qualche anno ci si troverà a dover sborsare ancora di più per prevenire una crisi di povertà ancora maggiore, accompagnata da un’accresciuta pressione migratoria alle frontiere. Ma l’impressione che Michel ha avuto al termine dell’incontro coi ministri allo Sviluppo è che questi siano riluttanti anche solo ad accordare vie preferenziali per l’allocazione di fondi già accordati.

(fonte: Redattore Sociale)