Anche la Svezia decide di sospendere le adozioni in Nepal

nepalDopo la Germania anche la Svezia ha deciso di sospendere le adozioni internazionali in Nepal, a seguito del Rapporto presentato dalla Conferenza dell’Aja sul sistema adozioni nepalese.

Da quanto si legge nel documento stilato dal Board dell’Aja in Nepal ancora non ci sarebbe chiarezza sulla condizione di adottabilità dei minori. Recenti indagini condotte dai rappresentanti dell’Aja hanno rivelato che molti bambini provenienti da aree remote del Paese erano stati falsamente dichiarati orfani, quindi adottabili, senza che i loro genitori lo sapessero.

E’ grande la preoccupazione per la condizione dei bambini nepalesi. – ha detto Marco Griffini, presidente di AiBi – Se i Paesi di accoglienza decideranno di chiudere le adozioni cosa ne sarà dei minori abbandonati realmente adottabili del Nepal? Non credo che lasciare il Paese sia la via da percorrere; una soluzione potrebbe essere quella di collaborare con le autorità di Kathmandu per tentare di rifondare il sistema adozioni, sulla scia di quanto stiamo facendo con la Cambogia. Il governo di Phnom Penh ha tracciato la strada per i “Paesi a rischio” dimostrando che dare trasparenza al sistema adozioni è possibile.

Il Rapporto della Conferenza dell’Aja è molto chiaro sulla situazione in Nepal: sono stati accertati numerosi casi di falsificazione di documenti che dichiarano l’adottabilità dei bambini; spesso le dichiarazioni di abbandono sono state ottenute dalle famiglie con il pretesto che i bambini sarebbero andati nella capitale per poter ricevere un’istruzione. Le “false dichiarazioni” riguardavano l’origine, l’età e la condizione giuridica del bambino.

Tra le raccomandazioni conclusive del Rapporto, il Board dell’Aja cita la necessità di rifondare il sistema di protezione dell’infanzia, promuovere una nuova legge che chiarisca e renda trasparenti i criteri di adottabilità dei minori. Segnalato come necessario anche il bisogno di un’Autorità Centrale forte.