Arriva il bonus bebè: 960 euro all’anno per chi adotta dal 1° gennaio. E per qualcuno l’assegno raddoppia

bonus bebeèIn una legge di Stabilità che di certo non fa  molto per sostenere la famiglia, una delle poche novità a supporto della politica demografica del nostro Paese è il bonus bebè. La misura prevede un assegno da 960 euro all’anno per le coppie con un Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non superiore ai 25mila euro che mettono al mondo un figlio o adottano un bambino. Assegno che si raddoppia se l’Isee non va oltre i 7mila euro.

Ecco in dettaglio come funziona il bonus, previsto dai commi 125-129 dell’unico articolo della legge di Stabilità 2015, approvata in via definitiva dalla Camera dei Deputati il 22 dicembre, relativo alle misure per incentivare le nascite e le adozioni.

Il contributo spetta ai neogenitori, sia biologici che adottivi, che presentino 3 requisiti: residenza in Italia, Isee  del nucleo familiare richiedente non superiore ai 25mila euro e, per i cittadini stranieri, possesso di un “permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo”. Al bonus, infatti, hanno diritto le neomamme e i neo papà sia italiani, che comunitari che stranieri, ovvero extracomunitari.

Se l’Isee del nucleo familiare è compreso tra i 7 e i 25mila euro, il bonus ammonterà a 960 euro e sarà erogato in rate mensili da 80 euro. Importo raddoppiato se l’Isee  non supera i 7mila euro: 1.920 euro annui per 12 rate da 160 euro ciascuna. Nessun assegno, invece, per quei nuclei il cui Isee è superiore a 25mila euro.

Il bonus potrà essere riscosso per 3 anni a decorrere dal mese di nascita del bebè o di ingresso in Italia del minore adottato. Tutto ciò riguarderà i nati che verranno al mondo e gli adottati che entreranno nel nostro Paese a partire dal 1° gennaio 2015.

Niente tasse su questa misura di sostegno alle famiglie, perché non contribuirà a formare il reddito complessivo della coppia. Per poterne usufruire, però, bisognerà farne esplicita richiesta all’Inps. E prima ancora attendere l’apposito decreto attuativo, che dovrebbe arrivare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di Stabilità (quindi non oltre il 31 gennaio 2015): solo da quel momento, la misura sarà davvero operativa.

Sul bonus bebè incombe però un’incognita, legata alle risorse finanziarie stanziate, il cui monitoraggio è affidato all’Inps. Nel caso in cui si verifichino, o siano sul punto di verificarsi, scostamenti rispetto agli stanziamenti previsti, dovrebbe arrivare un apposito decreto che proceda alla rideterminazione dell’importo annuo dell’assegno e dei valori limite di Isee fissati come criterio per l’erogazione del bonus. Al momento le risorse finanziarie destinate agli assegni per i neonati e i neoadottati ammontano a 202 milioni di euro per il 2015, che saliranno a 607 nel 2016 e a 1.012 nel 2017 e 2018, per poi scendere nuovamente a 607 nel 2019 e a 202 nel 2020.

Tre le altre misure a sostegno della famiglia previste dalla legge di Stabilità. Innanzitutto un fondo da 112 milioni per il 2015 da impiegare per il rilancio del piano per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Quindi i “buoni acquisto” validi per il 2015 a favore dei nuclei con almeno 4 figli minorenni e un Isee non superiore a 8.500 euro: in questo caso i fondi stanziati ammontano a 45 milioni. Infine, i soli 5 milioni destinati al rimborso delle spese sostenute per le adozioni internazionali: una misura, come già denunciato, largamente deficitaria che permetterà a malapena di rimborsare le coppie che hanno adottato nel 2011, visto il forte ritardo nei rimborsi e la scarsità di risorse a disposizione che hanno caratterizzato in questi ultimi anni il fondo per le adozioni.

 

Fonte: Italia Oggi