Assisi, 2 novembre: L’abbandono di Giuseppe: vendetta, rimozione, perdono, gratitudine?

L’abbandono di Giuseppe: vendetta, rimozione, perdono, gratitudine?

In continuità con la sequenza di incontri nel cammino di esplorazione del mistero dell’abbandono e dell’accoglienza nella storia della salvezza, la X edizione delle Giornate di studio e confronto per una spiritualità dell’adozione accosta la vicenda di Giuseppe, figlio di Giacobbe, uno dei racconti più affascinanti e coinvolgenti di tutta la Bibbia.
Più ci si accosta alla storia di Giuseppe, più le identificazioni e le convergenze con le condizioni di abbandono e di accoglienza note nel percorso adottivo emergono e si attivano, suscitando ulteriore rielaborazione circa l’interpretazione di tali esperienze, rilette alla luce della Parola di Dio capace di svelarne l’autentico senso.

Ci interrogheremo circa la possibile pertinenza di questo collegamento: il racconto biblico illustra solo la storia di Giuseppe o il suo senso è in grado di estendersi altrove, coinvolgendo anche i figli e le famiglie adottive? Certo, se c’è “un abbandono” e “un grido” pare scontato il nostro interesse e, forse, siamo in presenza di una serie di eventi che consentiranno di riprendere alcuni fondamentali quesiti: come può un bambino abbandonato da sua madre credere ancora nell’amore di un’altra mamma? Quale relazione possiamo istituire tra abbandono e salvezza? È sempre necessario “un abbandono” affinché si determini la salvezza o “la salvezza” si presenta per
smascherare e smentire l’inganno prodotto da un abbandono senza che questi sia una sua necessità?

Camminando al fianco di Giuseppe cercheremo di far emergere alcuni passaggi sintomatici della sua storia, peraltro decisamente noti e reperibili anche in molte storie adottive: un abbandono superato da  un’accoglienza, un’adozione che costituisce una nuova condizione che tuttavia viene poi rimessa in profonda discussione; un secondo “tradimento” a cui segue un secondo, finalmente definitivo, percorso (vendetta? Rimozione? Perdono? Ringraziamento?) di adozione.

In questa seconda adozione, le dinamiche dell’accoglienza sono estese e coinvolgono tutti i protagonisti (genitori biologici, figli, genitori adottivi, …), tutti sono chiamati e coinvolti nel processo adottivo dagli esiti non scontati: è infatti in gioco la verità di un amore libero, fedele nel tempo ad una promessa che desidera essere confermata e certo non smentita o compromessa.

Un esito non preventivabile e non conseguibile a scapito di una libertà che viene chiamata e interpellata: potrebbe subire la tentazione dell’indifferenza, l’illusione della rimozione, la violenta seduzione della ritorsione e della vendetta … Ma il cammino del perdono che apre alle soglie della gratitudine dove e quando si intraprende? Quanto tempo richiede? Perché Dio avrebbe condotto Giuseppe per questa strada? Perché la “prima adozione” non ha risolto l’intera vicenda?

Giuseppe non chiede le ragioni del suo abbandono, semplicemente procede nel suo cammino in una nuova dimensione: riconoscere ed accogliere nella libertà il progetto di Dio nella vita che non assume mai le forme aride di un ineluttabile destino e neppure quelle caotiche di un indecifrabile e casuale fato.

 

PROGRAMMA

ore 9.30
introduce e coordina
Gianmario Fogliazza
responsabile Centro Studi Ai.Bi. Amici dei Bambini – La Pietra Scartata

ore 9.40
il grido del perdono ovvero la gioia di Dio
Marco Griffini
Presidente Ai.Bi. Amici dei Bambini – La Pietra Scartata

ore 10.30
fratellanza contesa, infranta e poi ricostruita
don Saulo Monti
Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale – Milano

(ore 11.15 breve pausa)

ore 11.30
Il perdono nella grammatica delle relazioni
don Maurizio Chiodi
Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale – Milano
Consigliere spirituale Associazione La Pietra Scartata

ore 12.15
primo confronto e condivisione

(ore 13.00 – 15.00 pausa)

ore 15.00
far pace con se stessi e con la propria storia
interventi e testimonianze di: Silvana e Giuseppe Salomoni (La Pietra Scartata);
Cristina e Paolo Pellini (La pietra scartata); Enrica Dato (Ai.Bi. Amici dei Bambini);
Alberto Pazzi (Ai.Bi. Amici dei Bambini).

ore 16.15
confronto e condivisione conclusiva

ore 17.30
chiusura dei lavori