Bambini in Comune approda anche a Messina

Un nuovo comune italiano ha scelto di mettersi dalla parte dei bambini abbandonati aderendo a BIC – Bambini in Comune: il progetto promosso da Ai.Bi. per creare un filo diretto tra le città italiane e i Paesi del mondo in cui è più forte il fenomeno dell’emergenza abbandono.

E’ il comune di Messina che ha deciso di sostenere i bambini brasiliani di “Casa Lar” a Campo Formoso, nello stato di Bhaia.

Prima iniziativa realizzata nell’ambito del progetto è stata la presentazione di BIC, venerdì 20 agosto, all’ottava edizione dell’ormai celebre rassegna cinematografica “Horcynus Festival” di Messina. Per l’occasione i rappresentanti di AiBi, insieme al testimonial dell’associazione Gabriele Greco, l’assessore alle politiche della famiglia Caroniti, il consigliere comunale Croce, ed il referente Fare Verde onlus Francesco Rizzo, hanno partecipato alla proiezione del film “Vai e Vivrai”. Il film ha offerto lo spunto per parlare dei problemi dell’infanzia in difficoltà familiare.

BIC è un progetto di volontariato e di cittadinanza attiva nato per creare un filo diretto tra i bambini abbandonati dei Paesi in cui opera Ai.Bi. e i Comuni italiani, permettendo così ai cittadini di impegnarsi contro l’abbandono minorile, la quarta emergenza umanitaria.

BIC non è uno degli innumerevoli progetti di gemellaggio a cui aderiscono i comuni italiani e le organizzazioni locali, ma è lo strumento attraverso il quale i cittadini decidono di unirsi per farsi carico del destino dei bambini senza famiglia. Grazie al progetto, infatti, è possibile sensibilizzare e far conoscere alla cittadinanza il problema dell’emergenza abbandono, realizzare il gemellaggio del Comune con un istituto, promuovere la presa in carica del minore attraverso il sostegno a distanza. In particolare è il sostegno a distanza comunitario che diventa lo strumento attraverso cui dare concretezza a BIC. Si tratta di un’attività che permette di unire le forze di più sostenitori e, con solo un euro al mese, arrivare a un traguardo comune: adottare un progetto di accoglienza entrando a far parte di una squadra.

Chi aderisce al sostegno a distanza comunitario avrà la possibilità di partecipare al primo Social network dedicato al SAD “Ai.Bi. Social”: una rete di contatti privilegiati per entrare a far parte del mondo dei bambini che vivono negli istituti.

In questo modo si può conoscere, giorno per giorno, la realtà dei bambini sostenuti e rivolgersi agli operatori che lavorano al loro fianco per entrare nel loro “mondo” ed essere così aggiornati su tutte le novità che riguardano i minori.

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