La banca delle abilità: mamme, papà e figli protagonisti del progetto Panthakù.com

Avvicinare genitori e figli, riscoprire abilità e passioni, stimolare la creatività e migliorare il territorio. La “banca delle abilità”, all’interno del Progetto Panthakù.com di Ai.Bi. a Salerno, è una miniera di opportunità per tutti

Creare una piazza virtuale di comunità, con al centro la scuola e i genitori come capitale umano e risorsa preziosa non solo per i propri figli. È questo lo spirito dell’iniziativa denominata “La banca delle abilità”, nata con il progetto “Panthakù. Educare dappertutto”, con capofila Ai.Bi. Associazione Amici dei bambini, selezionato da Con i bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile sul bando “Adolescenza”, e che ora prosegue con il progetto “Panthakù.com”, sempre selezionato da Con i Bambini sul bando “Comunità Educanti”.

Un progetto condiviso e calato nella realtà del territorio

“Siamo partiti da momenti di confronto e di ascolto con le mamme e i papà affinché il progetto fosse percepito come condiviso e non semplicemente calato dall’alto, con l’obiettivo di arrivare insieme a una lettura del territorio che rispondesse alle esigenze del quartiere per stimolare ognuno a mettere a disposizione degli altri e della comunità le proprie abilità – racconta Lucia Pappalardo che per Ai.Bi. si occupa dell’attività insieme ad Angela Fascì del Gruppo Logos e il supporto di Valeria D’Andria, sempre di Ai.Bi.– Già questa fase è stata particolarmente stimolante e produttiva, perché abbiamo riscontrato che moltissime persone ritenevano di non avere particolari competenze, al di là del loro specifico professionale, mentre poi, strada facendo, hanno rivalutato una serie di hobby e passioni che magari avevano abbandonato nel tempo”.
Ne è nato un calendario molto fitto di attività aperte a tutto il quartiere Irno-Calcedonia, a cui ne seguirà un altro che proseguirà fino a maggio. “Abbiamo un laboratorio di ceramica fredda, il teatro in inglese, gli scacchi, l’ora delle storie che prevede letture ritmate e laboratori per avvicinare i più piccoli alla lettura, l’avvicinamento al mondo delle piante – continua Pappalardo – E ancora un corso di miti greci, uno di sicurezza e a breve uno di cake design e di fiabe nel mondo che hanno lo scopo di far comprendere a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, le altre culture del pianeta”. Uno dei dati che è emerso durante questo percorso è che “tutti i genitori hanno lamentato la difficoltà nel coinvolgere i propri figli in attività che non fossero immediatamente riconducibili alla scuola e allo sport e tutti ci hanno chiesto di aiutarli ad avvicinarli al mondo dell’arte, intesa in senso generale come categoria capace di stimolare la creatività e il confronto, il dialogo e l’aggregazione – dice Pappalardo – Altro elemento che è stato evidenziato, è la carenza di spazi verdi o di luoghi deputati all’incontro, motivo per cui ci siamo messi alla ricerca di campetti e oratori inutilizzati da far vivere alla comunità”.

Più tempo per stare insieme, genitori e figli

La banca delle abilità è poi riuscita in un’altra missione particolarmente importante: riprogrammare le lancette del tempo che genitori e figli trascorrono insieme. “In un momento storico in cui tutti viviamo di corsa, barcamenandoci tra gli impegni più disparati, questi appuntamenti fanno in modo che le mamme e i papà possano ritagliarsi qualche ora libera da trascorrere con i propri figli, contribuendo a cementare il loro rapporto, ma anche ad aprire l’alveo familiare alle storie delle altre famiglie e degli altri bambini”.