Benedetto XVI, Africa: anche i bambini abbandonati devono essere “persone a pieno titolo“

primo-piano-congo2Le “ricchezze” dell’Africa che andrebbero maggiormente tutelate sono la famiglia e i bambini. Lo ha detto Benedetto XVI nell’omelia di apertura del Sinodo della Chiesa africana domenica 4 ottobre.

“Quando si parla di tesori dell’Africa”, ha detto il Pontefice, “il pensiero va subito alle risorse di cui è ricco il suo territorio e che purtroppo sono diventate e talora continuano ad essere motivo di sfruttamento, di conflitti e di corruzione. Invece la Parola di Dio ci fa guardare a un altro patrimonio: quello spirituale e culturale, di cui l’umanità ha bisogno ancor più che delle materie prime”.

La riflessione del Pontefice si è allargata sulla realtà dell’infanzia “che costituisce una parte grande e sofferente della popolazione africana”. In un continente in cui il tasso di natalità complessivo è il più alto a livello mondiale, la “Chiesa non vede in essi primariamente dei destinatari di assistenza, meno che mai di pietismo o di strumentalizzazione, ma delle persone a pieno titolo”.

Il discorso del Papa ha aperto la riflessione su un tema di fondamentale importanza: i bambini non devono essere assistiti, ma accolti. L’Africa è una terra in cui i numeri dei bambini abbandonati e in difficoltà familiare raggiungono cifre spaventose. Le carestie, le guerre, l’Aids sono i mali che spezzano le famiglie e rendono orfani milioni di bambini nel continente. Eppure stenta ad affermarsi una cultura dell’accoglienza familiare che possa restituire a questi bambini la possibilità di essere figli; solo se un bambino viene accolto come figlio, non sarà più assistito come atto di carità e potrà essere una “persona a pieno titolo”.