Bolivia, emergenza abbandono. Cinque nuovi arrivi al Niño Jesús, il più piccolo ha 1 anno, il più grande 4

In Bolivia il fenomeno dell’abbandono minorile purtroppo non si arresta mai ma, grazie ai sostenitori, i piccoli ospiti del Niño Jesús hanno il diritto di sperare in un futuro in famiglia

La Bolivia è il Paese più povero dell’America Latina e con la maggior disuguaglianza sociale in termini di accesso alle risorse, salute, sviluppo economico, istruzione e aspettativa di vita. Uno Stato “giovane” con oltre 4 milioni di bambini e adolescenti sotto i 15 anni di età di cui, però, la metà vive in condizioni di estrema povertà e quasi 9 mila sono collocati in 196 istituti per l’infanzia nel Paese.

In Bolivia il fenomeno dell’abbandono minorile purtroppo non si arresta mai. È in questo scenario che Amici dei Bambini opera dal 1997 e dal 2003 è impegnata con progetti di Adozione e Sostegno a Distanza per migliorare le condizioni di vita dei minori accolti in due istituti di La Paz e in uno di Oruro per garantire i loro diritti, primo tra tutti, quello di vivere e crescere in famiglia.

Solo nelle ultime settimane cinque bambini sono stati accolti nel centro di accoglienza Niño Jesús di La Paz. Il Centro accoglie fino a 70 bambini, da 0 a 6 anni, in situazioni di abbandono e negligenza familiare, e giovani mamme sole.

I fratellini Eddy e Yhamil R., di 4 e 1 anno, sono entrati nel centro di accoglienza Niño Jesús perché entrambi i genitori fanno abuso di bevande alcoliche; sebbene siano state condotte indagini sociali per localizzare la famiglia allargata, nessuno mostra interesse a dare cura e protezione ai bambini, che ad oggi sono in stato di Abbandono.

Andrea T., 1 anno, è arrivata al Centro poco dopo essere stata trovata nel bagno di un ufficio del Sindaco con un bigliettino “Per favore aiutami”. Lo staff tecnico ha informato le autorità competenti che hanno svolto le relative indagini ma non è stato possibile ritrovare la famiglia di origine della piccolina. Nonostante le pubblicazioni su diversi organi di stampa, ad oggi nessuno è apparso per chiedere informazioni.

Kellsen T., 3 anni, è entrato al Niños Jesús dopo essere stato salvato perché sua madre è stata trovata per strada in stato di ebbrezza (e se ne sono poi perse le tracce) e il padre è detenuto in carcere. La famiglia allargata non ha la possibilità di accudire e proteggere il bambino che si trova  quindi in stato di abbandono.

José H., 1 anno, è stato salvato perché i residenti della zona in cui abitava con la famiglia hanno denunciato il padre in quanto picchiava lui e la madre. Entrambi i genitori erano in stato di ebbrezza e il bambino completamente trascurato. Fino ad oggi solo la madre ha chiesto al Tribunale dei Minori l’autorizzazione per visitare il figlio presso il centro Niños Jesús che lo ha accolto.

Eddy, Yhamil, Andrea, Kellsen e José non sono solo dei nomi, sono bambini che portano i segni di vissuti terribili, bambini che hanno il diritto a vivere in una famiglia e a sperare in un futuro sereno. Grazie al Sostegno a Distanza, gli operatori di Ai.Bi. Bolivia supportano lo staff dell’istituto nella realizzazione di un Progetto di Vita Individuale assicurando a ciascun neonato e bambino accolto: cure e sostegno medico e psicologico personalizzato; indagini socio-familiari per il reinserimento in famiglia e il rilascio del certificato di nascita.

Diventa anche tu un sostenitore del centro di accoglienza Niños Jesús , potrai seguire e accompagnare ogni giorno la vita, i progressi e le difficoltà dei 70 bambini abbandonati accolti, e soprattutto la loro gioia quando incontreranno la loro nuova famiglia adottiva. Ogni mese riceverai un report che ti permetterà di essere aggiornato costantemente. Per te un caffè in meno al giorno, per i ” 70 altri tuoi figli” la speranza per una vita in famiglia.