Bolivia. Vivere in istituto: quando una normale caduta dall’altalena può trasformarsi in un’inchiesta giudiziaria

In un orfanotrofio anche i piccoli incidenti diventano emergenze e Andrés, senza genitori, non può vivere le dolci rassicurazioni dopo un infortunio. Ma con il Sostegno a Distanza può diventare un “altro mio figlio”

È finalmente arrivata la bella stagione e, mai come quest’anno colpito da un’emergenza sanitaria – il Covid 19 – che nessuno di noi poteva prevedere e che ci ha visti in isolamento sociale per diversi mesi, abbiamo voglia di goderci il sole, trascorrendo del tempo all’aria aperta, magari in un verde parco, spingendo sull’altalena, per interminabili ore, i nostri piccoli figli, pur di vedere un sorriso sul loro dolce viso.

È questa una scena che si ripete di anno in anno, primavera dopo primavera, e che ci regala molta serenità ma anche qualche “incidente di percorso”… a quale genitore infatti non è capitato di dover soccorrere il figlio caduto dall’altalena o colpito in testa dalla stessa per poca attenzione mentre spingeva il fratellino? Un evento assolutamente normale, direbbe qualcuno. Ma non per i bambini abbandonati, costretti a vivere in un istituto, privi dell’amore di una caldo abbraccio, pronto a tirarti su da terra e a consolarti: “passerà in fretta amore mio, non piangere”.

Spostiamoci ora dai nostri rigogliosi parchi italiani, attraversiamo l’oceano e arriviamo in Bolivia, a La Paz dove vive Andrés, bambino molto vivace e pieno di energia, accolto nella Casa Hogar José Soria perché abbandonato dai suoi genitori. Come tutti i pomeriggi soleggiati, Andrés stava giocando nel parco giochi dell’istituto, quando, dondolando su un’altalena, ha perso l’equilibrio ed è caduto, colpendosi alla testa.

Come detto prima, sono incidenti che possono accadere a tutti i bimbi, ma ora purtroppo non c’è quel caldo abbraccio pronto a prendersi cura di Andrés e a consolarlo; c’è sicuramente una bravissima educatrice che è subito accorsa in suo aiuto, ma non c’è l’amore che solo i genitori possono trasmettere.

Se quanto vissuto da Andrés fosse accaduto in una qualsiasi famiglia, l’incidente sarebbe magari stato raccontato ai parenti e agli amici più stretti ma in istituto è diverso: l’infermiere ha dovuto realizzare una video conferenza con lo staff del Garante del Minore che si è voluto confrontare con l’educatrice di Andrés al quale è stato poi chiesto di confermare se fosse stato un incidente o un episodio di maltrattamento e negligenza. Infine lo staff del Garante del Minore e lo staff del centro di accoglienza hanno realizzato un report che hanno inviato al Tribunale dell’Infanzia.

Con una donazione mensile di 25 euro, grazie al Sostegno a Distanza, Ai.Bi. accompagna i minori all’interno del Centro, fornendo appoggio scolastico, medico e psicologico, al fine di migliorare le loro condizioni di vita, in attesa di poter restituire loro il diritto a vivere in famiglia.

Un grande ringraziamento, quindi, va alle famiglie di sostenitori a distanza di Ai.Bi., grazie alle quali la vita di questi bimbi è meno difficile di quanto potrebbe essere, in virtù delle cure dello staff che li segue.

Anche tu potresti fare molto per loro. Con il Sostegno a Distanza bastano 25 euro al mese per cambiare la vita dei 40 bambini ospiti della Casa Hogar José Soria.