Bologna: via le mamme e i papà dalla nostra città!

famiglia 200Pensavamo che la proposta di sostituire nei documenti le parole ‘padre’ e ‘madre’ con ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’ fosse stata definitivamente archiviata, visto il passo indietro fatto da Cécile Kyenge. E invece la questione, cara alle famiglie ‘arcobaleno’, dove i genitori sono due mamme o due papà, si riaccende a Bologna.

La Ministra dell’ Integrazione aveva dichiarato di condividere l’idea lanciata da Camilla Seibezzi, delegata ai ‘Diritti Civili e alla Politiche contro le discriminazioni” del Comune di Venezia.  Poi la Kyenge, attaccata anche sui social network dal popolo della rete, ci aveva ripensato e attraverso il suo addetto stampa aveva fatto sapere che l’esternazione era solo «una riflessione sulle pari opportunità».

Anche il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, aveva lanciato un appello a non modificare la terminologia.

Adesso la questione rimbalza da Bologna, dove la consigliera omosessuale di Sinistra ecologia e libertà, Cathy La Torre, presenterà il 18 settembre un ordine del giorno per chiedere al Comune di modificare i moduli di iscrizione alle scuole, dichiararsi favorevole all’ equal marriage, al riconoscimento delle famiglie anche omogenitoriali e all’introduzione di una legge per contrastare l’omofobia. Con tanto di invito al Parlamento di legiferare in tal senso.

Di più, l’assessore alla scuola Marilena Pillati ha fatto sapere che il Comune di Bologna aveva già ragionato sulla possibilità di inserire la dicitura nella modulistica di iscrizione a asili e scuole. Caustica Valentina Castaldini, consigliera del Pdl, commenta: «Cosa può interessare a dei genitori che fanno sacrifici enormi per tenere in piedi una famiglia la dicitura della modulistica?».

Ma chi pensa ai bambini che hanno bisogno, per la loro identità, di avere punti di riferimento certi e definiti anche sessualmente? Se passasse questa proposta, che interessa un numero esiguo persone, si discriminerebbero tutti gli uomini e donne sposati che hanno il diritto di continuare a essere identificati dai propri figli con le due parole che ciascun essere umano impara prestissimo nella vita: mamma e papà.