Brasile, adozioni: eliminare il sistema di incentivi economici

(Brasilia) Abolire il sistema di incentivi economici per i rappresentanti in loco in base al numero delle adozioni concluse. E’ questa la proposta presentata dalla coordinatrice dell’Autorità federale per le adozioni brasiliana (Autoridade Central Administrativa Federal – ACAF), Patricia Lamego, il 4 e il 5 dicembre durante un incontro ufficiale a Brasilia fra l’Autorità federale per le adozioni brasiliana e la Commissione per le adozioni internazionali italiana, nonché gli esponenti delle Autorità statali del paese (CEJAI) e i presidenti degli enti autorizzati.

L’incontro si è svolto in un clima di confronto aperto e costruttivo tra tutti gli attori principali del sistema adozioni dei due paesi. E’ stata numerosa l’adesione dei presidenti degli enti autorizzati italiani che operano nel paese con le adozioni, tra cui Amici dei Bambini.
La due giorni è stata un’occasione per fare un bilancio sull’andamento delle adozioni dei bambini brasiliani da parte delle famiglie italiane, ma anche un momento di riflessione sugli aspetti da migliorare e da “limare” del sistema. Ne sono emersi alcuni dati significativi: l’Italia si conferma il paese che adotta il maggior numero di bambini brasiliani. Il caso più eclatante è quello dello Stato di San Paolo, in cui su 147 adozioni realizzate nel 2008, la quasi totalità, ben 134, sono state portate a termine da coppie italiane. In altri Stati più della metà dei bambini adottati con l’adozione internazionale ha trovato in Italia la propria famiglia. A Paranà su 45 minori adottati 23 hanno oggi genitori italiani, mentre a Alagoas il rapporto è di 26 a 11.
Il Brasile si conferma così uno dei principali paesi di origine dei figli adottivi delle coppie italiane con 326 minori accolti nel 2007 e 190 minori al 1° luglio 2008.

Da evidenziare che il lavoro positivo svolto dall’ACAF ha reso il Brasile un esempio da seguire per gli altri paesi di origine dei figli adottivi. Tanto che l’Autorità centrale per le adozioni del Guatemala ha chiesto un sostegno per la formazione e l’affiancamento dei funzionari dell’Autorità centrale guatemalteca da parte della stessa ACAF.

Ma non è mancata anche una lucida analisi dei punti più spinosi del sistema. Resta una pratica diffusa quella del pagamento dei referenti locali su base variabile, in base al numero delle adozioni internazionali concluse. Come ha evidenziato Lamego sarebbe da incentivare un sistema in cui le associazioni paghino i rappresentanti locali su base fissa mensile, così come fa Ai.Bi.da tempo con i suoi collaboratori locali.