Bulgaria: entro il 2025 saranno chiusi tutti gli istituti per minori abbandonati

Bulgaria, in cerca di un aiutoProsegue il programma di chiusura degli istituti specializzati per minori privi di cure genitoriali che erano stati ereditati in Bulgaria dall’epoca del socialismo, quando si pensava che lo Stato potesse educare meglio i bambini. La Strategia nazionale per la de-istituzionalizzazione dei bambini era stata approvata nel 2010, con un finanziamento previsto di108 milioni di euro.

I bambini che ancora oggi vivono in quelle strutture, le lasceranno per essere sistemati in centri di tipo familiare o in famiglie affidatarie, oppure saranno reinseriti nelle case dei rispettive genitori biologici.

Il piano d’attuazione, che sta già avanzando molto velocemente, prevede varie tappe che dovranno concludersi necessariamente entro e non oltre il 2025.

I dati dall’Agenzia nazionale per la tutela del bambino riportati alla fine del 2012, indicano che dall’inizio della riforma ad oggi, i bambini negli istituti sono diminuiti in 3 anni del 30%. Nel 2009, gli istituti specializzati in Bulgaria erano 142 e ospitavano 6.856 minori. Alla fine del 2012, invece, le strutture erano ormai 122 con 4.855 bambini.

Dall’inizio di febbraio è stato chiuso anche l’istituto per i minori privi di cure genitoriali della città di Lovec, “Raina Gateva”. 8 bambini che non potevano essere reintegrati nelle loro famiglie d’origine, saranno sistemati in un Centro di tipo familiare.

“Raina Gateva” è il quinto istituto chiuso dall’inizio dell’anno dopo che anche le città di Sofia, Russe, Narechenski bani -provincia di Asenovrad e Ovcharovo – e la provincia di Dobric avevano messo in atto la riforma.

Dopo tale intervento il numero degli istituti è diventato 117, divisi fra quelli per bambini dai 3 ai 7 anni e quelli per i minori dai 7 ai 18.

Attualmente in Bulgaria sono state selezionate più di 1300 famiglie affidatarie di cui 180 sono volontarie, cioè, non ricevono dei sussidi per le cure prestate. Presso queste famiglie sono stati sistemati ormai più di 1200 bambini.

Rispetto a questo grande progetto, il Vice Presidente della Commissione Sociale del Parlamento Svetlana Angelova ha dichiarato: “È evidente che questo tipo di servizio si sta sviluppando bene. Ne ha contribuito il progetto “Anch’io ho una famiglia” partito nel 2011 che si realizza con il sostegno finanziario del Programma operativo “Sviluppo delle risorse umane” con il cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo. L’affido è lo strumento principale per prevenire la sistemazione dei minori negli istituti specializzati e, per il momento, è l’alternativa migliore per i bambini in rischio”.