Buoni rapporti con il figlio non escludono l’adottabilità

La capacità dei genitori biologici di intrattenere buoni rapporti con il figlio non esclude che l’adottabilità del piccolo. Lo ha dichiarato la Cassazione con la sentenza 6052/2012, respingendo il ricorso di una coppia con problemi di tossicodipendenza, la cui figlia era stata in un primo momento collocata presso una famiglia affidataria.

Il tribunale per i minorenni, infatti, preso atto della condizione dei due, aveva prescritto loro di fare ingresso in una comunità terapeutica, sospendendo la potestà genitoriale sulla figlia. I giovani avevano accettato e, per un periodo, avevano seguito il programma, salvo poi far registrare una ricaduta.

Questo dimostrava, secondo i giudici, che la coppia non era idonea a crescere la bambina, poiché il problema non era stato definitivamente risolto. Dunque, doveva essere dichiarato lo stato di adottabilità della piccola.

Contro il provvedimento è stato presentato ricorso in Cassazione, ma invano. Il Collegio, pur dando atto degli apprezzabili sforzi dei ricorrenti, ha rilevato che il programma tossicodipendenza non appariva superato e che la personalità dei due era “debole e non ben strutturata”.

Queste circostanze, ha concluso la Cassazione, mettono a rischio il futuro della piccola, anche se ha con i genitori un “rapporto improntato a piacevolezza”.

(Da Il Sole 24 ore, Remo Bresciani, 30 Aprile 2012)