Burkina Faso: quando un’adozione fa “battere” il cuore

Era Mercoledì Santo, Theresa Solgos ancora non sapeva cosa fossero le uova colorate o i cestini pieni di fieno finto e grandi conigli di cioccolato.
Era però eccitata per il suo abito bianco e arancione, abbastanza nuovo, che avrebbe indossato Domenica, prima in chiesa, poi a casa della nonna a Sugar Grove.
Teresa però conosceva bene il vero significato di questa festa: la sofferenza di Gesù e il suo risorgere a nuova vita.
Se c’è qualcuno esperto di rinascita, infatti, è proprio la piccola Teresa Solgos.

La bambina, di dieci anni, è arrivata ad Aurora (Ohio) da un orfanotrofio nel povero villaggio di Yako, nel Burkina Faso. E’ stata salvata da Neuqua, insegnante di inglese alla Valley Casey e da sua moglie Erika. Si pensa che quella di Teresa sia stata la prima adozione da questo paese dell’Africa occidentale.

Il caso di Theresa era molto particolare perché la bambina aveva un difetto congenito al cuore che, se non curato, le sarebbe stato fatale. La famiglia Solgos fin dal principio ha sentito il grande desiderio di aiutare questa bambina, anche perché loro figlio Carter, ora di sei anni, era nato con un difetto cardiaco, ed essi si erano rivolti ad alcuni dei migliori cardiologi dello stato.
Ora, quattro mesi dopo il suo arrivo nella famiglia Solgos, Theresa ha dato un ulteriore impulso alla sua vita.

Lunedì è tornata a casa dopo aver subito un intervento chirurgico a cuore aperto per correggere la chiusura quasi totale di un’arteria aortica.
La famiglia aveva sperato in un’operazione meno rischiosa  per correggere il difetto, ma le sue condizioni erano peggiorate nel corso delle ultime settimane. “Lei non si lamenta mai”, ha detto la madre, così quando Teresa ha detto ai suoi genitori che stava male, “sapevamo che era grave”.

“In molte occasioni abbiamo pensato che l’avremmo perduta”, ha detto Ruth Cox, direttore dell’orfanotrofio di Yako, che ha conosciuto Teresa nei primi anni di vita “Ma lei ha una forte volontà di vivere … lei è una combattente “.

Dal suo arrivo in America, Theresa ha aumentato la schiera dei suoi sostenitori, tra i quali Randy Steinheimer, la sua insegnante di quarta elementare alla scuola di Freeman, che ha contribuito ad organizzare una raccolta fondi per l’orfanotrofio di Teresa.

Erika Solgos ha detto che sua figlia “ha una vena testarda lunga un miglio”  probabilmente dovuta all’indipendenza che ha dovuto sviluppare in orfanotrofio. Ma Teresa è anche intelligente, amorevole e attenta al suo nuovo mondo.
E’ evidente che riesce ad apprezzare quello che molti di noi danno per scontato. Ad esempio, i fiori arrivati in ospedale per tutta la mattina di questo Mercoledì Santo. Quando arrivavano questi mazzi Teresa si comportava come una bambina in un negozio di giocattoli, ammirando la bellezza di ogni composizione floreale, come se fossero costose bambole di porcellana. Ha annusato i petali, chiudendo gli occhi per assaporare il loro profumo. Toccava anche le piccole gemme, immaginando i fiori che sarebbero sbocciati.

Ora che il suo cuore è guarito, non c’è dubbio che Teresa continuerà a fiorire come i fiori che ha ricevuto.

“Il cambiamento in lei è stato incredibile”, ha detto la Cox. “I suoi occhi sono più brillanti, il suo sorriso è più grande.”

Ma Teresa non è l’unica che è stata benedetta con una nuova vita. “Grazie a lei, nella nostra casa c’è più musica e armonia e molte risate,” ha detto Erika Solgos. “Lei ha sicuramente reso il nostro mondo un luogo più gioioso.”

 (Fonte: Couriernews.suntimes.com 25/4/2011)