Caldana (AMI): costi e formazione sono i nodi irrisolti del sistema Italia

palazzo-chigi1E’ arrivato oggi a “Ai.Bi. news” il contributo del presidente di AMI, Silvano Caldana, sulla questione delle difficoltà di dialogo tra Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) ed enti autorizzati.

Nei giorni scorsi erano già intervenuti Annamaria Colella (ARAI), Lele di Blasio (CIAI), Gianfranco Arnoletti (CIFA), Anna Torre (ARIETE), Luciano Vanti (NADIA), Fiammetta Magugliani (NOVA) per esprimere la propria posizione rispetto all’esigenza di trovare una modalità di confronto con la CAI a seguito della sospensione dei Tavoli strategici.

Caldana si unisce al coro evidenziando che, oltre alla modalità di confronto tra Commissione ed enti, oggi pesa la mancanza di un dialogo sui temi più spinosi e difficili dell’adozione internazionale: formazione delle coppie e costi dell’iter.

“Formazione e costi sono diventati argomenti tabù. Se il sistema Italia intende crescere vanno sciolti quelli che sono i problemi a monte dell’adozione internazionale attraverso un dibattito tra gli attori principali. Non possiamo nasconderci dietro ai numeri: se è vero che l’Italia è seconda solo agli Stati Uniti per numero di bambini adottati è altrettanto vero che ci sono nodi irrisolti che andrebbero sciolti una volta per tutte per tutelare realmente i diritti dei minori adottabili. Penso ad esempio alla formazione per le coppie che adottano un bambino: deve essere garantito un percorso di accompagnamento di qualità sia nella fase di preparazione dei genitori che in quella del post-adozione, quando il bambino è entrato a far parte della famiglia.”

Per Caldana la Commissione dovrebbe quindi controllare che tutti gli enti realizzino un percorso di formazione ben strutturato per le coppie, solo in questo modo si può garantire un inserimento positivo del bambino e scongiurare gli episodi drammatici dei fallimenti adottivi.

“Non esistono “principi” orfani: ci sono solo bambini che spesso hanno avuto un passato duro, doloroso ma chiedono di essere amati. Solo se la coppia è preparata ed è stata seguita in maniera approfondita dagli enti potrà accogliere nel migliore dei modi un bambino.”

Altro aspetto problematico per AMI è quello dei costi dell’adozione internazionale. “Oggi servirebbe un Tavolo per adeguare e aggiornare le tabelle dei costi per l’Italia e per i Paesi di origine in cui adottano le coppie italiane. Si potrebbero fare 3-4 sedute per accorpare i vari Paesi di origine”

Aldilà degli aspetti più spinosi, Caldana ha anche sottolineato che la Commissione ha dimostrato una visione molto lungimirante realizzando accordi ad hoc con realtà come la Cambogia o la Federazione Russa. In quest’ultimo caso l’accordo bilaterale italo-russo è diventato un vero e proprio modello per quelli che Mosca andrà a firmare con gli altri Paesi di accoglienza dei bambini russi.