Calo delle adozioni: «la burocrazia distrugge lo spirito dell’accoglienza»

«La burocrazia distrugge lo spirito dell’accoglienza». Queste le terribili parole di un lettore delle news online sul sito di Ai.Bi. Stanno suscitando scalpore i dati del sondaggio online, dai quali si evidenzia che la lungaggine burocratica è causa di primissimo piano nel fenomeno del crollo di richieste di adozioni internazionali, verificatosi da 4 anni a questa parte.

Settimana scorsa, Ai.Bi. ha lanciato un referendum online per scrutare le cause del crollo di adozioni. Per il 40% dei partecipanti, la causa è nei costi troppo elevati. Ma è dovere sottolineare il dato immediatamente successivo: per il 37% dei votanti, è il troppo lungo iter procedurale dell’adozione il colpevole di inibire l’ingresso di un bambino nella sua famiglia adottiva. Nel determinare il calo delle adozioni, tempi troppo lunghi e crisi economica vanno mano nella mano.

Secondo l’interpretazione e l’esperienza di Ai.Bi., è chiaro che in tempi di crisi il fattore economico sia in vetta alle cause del calo adozioni. Ma è appunto un fattore contestuale. L’imbarazzo di stare sostenendo spese superiori alle proprie possibilità è generato nelle famiglie proprio dall’attuale procedura. Un anno e mezzo: questa l’attesa che, in media, l’aspirante coppia deve trascorrere in attesa del nuovo bimbo. In realtà, la legge italiana sancisce in modo non perentorio un termine di attesa, dalla richiesta di disponibilità adozione all’ottenimento dell’idoneità, di 6 mesi. Non mancano però le coppie che hanno dovuto aspettare 4 anni.

Cambiare la legge è l’imperativo urgente e categorico. Ridurre i tempi di adozione per abbatterne gli scoraggianti costi. Ai.Bi. lancia l’appello alle Istituzioni e agli Enti autorizzati: tempo zero e adozione internazionale gratuita.