Cambogia: si apre uno spiraglio

“Nulla è stato lasciato intentato per far presente alle autorità cambogiane le giuste attese delle coppie italiane”. Così ha dichiarato Daniela Bacchetta, vicepresidente della Commissione per le adozioni internazionali (CAI), in un’intervista a Vita.it.

La nuova legge , approvata a inizio dicembre 2009 nella cornice dell’adeguamento del Paese alla Convenzione dell’Aja (di cui si è fatto carico di assistenza lo stesso Permanent Bureau de L’Aja) cambia le regole e i requisiti per poter adottare. Gli aspiranti genitori adottivi un mese fa hanno inviato una lettera al presidente Giorgio Napolitano, chiedendo un suo intervento affinché «alle coppie italiane sia consentito di concludere il proprio iter adottivo in base alla legge vigente al momento del deposito/abbinamento, come inizialmente promesso dalle Autorità Cambogiane».

“Abbiamo fatto tutti gli sforzi e abbiamo utilizzato tutti i mezzi per illustrare la situazione italiana, nulla è stato intentato. La Cambogia è un paese che in questo momento sta rivedendo la propria legislazione con il Permanent Bureau de L’Aja, non per un capriccio ma per una grossissima pressione internazionale che chiedeva più trasparenza. Noi stiamo sostenendo la posizione delle coppie italiane con tutte le nostre forze e comunque ricordo che adesso siamo in fase di definizione dei decreti attuativi” ha detto Bacchetta.

Come la Cai accompagna queste coppie?

“Noi come Italia abbiamo effettuato tutti i passi necessari, opportuni e utili per illustrare nel modo più completo la situazione delle nostre coppie e siamo in attesa di avere delle ripsoste. Non sono pessimista. Certo il paese ha bisogno di un tempo di assestamento, ma noi abbiamo fatto tutto il possibile per sensibilizzare la Cambogia alle giuste attese delle famiglie italiane.”

Di circa 150 coppie con pratiche già avviate, una quarantina hanno un abbinamento già fatto: quanti di questi abbinamenti sono a rischio?

“Le coppie sono meno di 150 e non so dirle quanti abbianamenti potrebbero essere a rsichio proprio perché si tratta appunto di capire quali criteri saranno applicati in fase transitoria. Ho letto la petizione inviata dalle famiglie a Napolitano, noi capiamo perfettamente, siamo consapevoli delle aspettative delle coppie, hanno tutta la nostra solidarietà: quello che stiamo facendo e continueremo a fare è profondere il massimo impegno per realizzare l’interesse di queste coppie e dei bambini che sono stati abbinati a un certo numero di queste coppie.”

La Cai ha chiesto che gli abbinamenti fatti con la legge precedente continuino la loro strada prevedendo una fase di transizione per l’attuazione della nuova legge?

Noi abbiamo chiesto il rispetto della posizione degli italiani, abbinamento o non abbinamento. Naturalmente quelli che hanno già un abbinamento sono in una posizione ancor più sensibile, così come i bambini abbinati mesi fa sono in una posizione più delicata di quelli che non sono mai stati abbinati.