Cavallo: per i servizi sociali del Lazio l’adozione non è una soluzione

M.CavallocASCNelle “Linee guida per la regolazione dei processi di sostegno e di allontanamento del minore”, c’è una parola che manca: “adozione”. E’ quanto ha evidenziato da Melita Cavallo, presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma, intervenendo alla giornata di presentazione promossa dall’Ordine nazionale degli assistenti sociali, che tramite un apposito tavolo tecnico ha elaborato il documento. Si legge sul Redattore Sociale.

L’allontanamento è un problema delicato e un argomento di grande interesse: ben vengano dunque le linee guida. Si tratta di principi basilari che immagino ogni giudice di buon senso abbia sempre seguito. Ci si sarebbe però dovuti soffermare di più sulla temporaneità del collocamento nelle strutture: nel Lazio, il tempo medio di permanenza è 4-5 anni, ma conosco bambini che vivono in istituto da 10-12 anni e che lì dentro sono diventati adulti. Con tutti i problemi che ne conseguono. E’ una situazione che mi fa stare male, in tanti anni non ho mai visto nulla di simile. Ed è una violazione della legge, che ci impone di dare al bambino una famiglia sostitutiva, nel caso in cui la sua non sia adeguata. Vige l’ideologia per cui la famiglia d’origine ha diritto, sempre e comunque, a riavere il suo bambino. Credo che invece sia fondamentale una diagnosi sulla famiglia, che sappia riconoscere quando questa è irrecuperabile e, in tal caso, apra le porte all’adozione. Ma di questa parola, in Italia, hanno paura tutti: giudici e operatori”.

Una provocazione, quella della Cavallo, subito raccolta da Franca Dente, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, che ha assicurato “che la parola adozione sarà introdotta nell’articolo 14 delle Linee guida, nel quale si fa anche riferimento alla possibilità di affido intra o extra familiari qualora non sia possibile il rientro nella famiglia d’origine.

Le Linee Guida sono il frutto del lavoro effettuato da un Tavolo Tecnico promosso dal Consiglio Nazionale dell’Ordine Assistenti Sociali e avallato dal Sottosegretario di Stato alla Giustizia Senatore Alberti Casellati.