Censimento 2022: popolazione ancora in calo. 7 mila nati in meno rispetto al 2021

L’Istat certifica una volta di più il calo della popolazione italiana, scesa sotto quota 59 milioni. Altra flessione per le nascite, che rispetto a 15 anni fa sono diminuite del 31,8%. Mai come ora serve tutto l’aiuto possibile, a partire dal rilancio dell’Adozione Internazionale

Nessuna nuova… cattiva nuova. È senza dubbio il caso di modificare il noto detto se al centro delle “nuove” c’è il tema delle nascite, perché i nuovi dati Istat pubblicati sulla base del Censimento 2022 non dicono effettivamente nulla che non si sapesse già, e ciò significa che la drammatica situazione della natalità in Italia non accenna minimamente a cambiare.
Anzi, gli ultimi dati confermano una volta di più il calo tanto delle nascite quanto della popolazione in generale, arrivata a fine 2022 a contare 58.997.201 residenti, con un calo di 32.932 rispetto al 2021.
Si tratta di una flessione tutto sommato lieve, grazie – come riporta l’Istat nella sua analisi – “alla dinamica positiva della popolazione straniera”, aumentata del 2,2% arrivando a contare 5.141.341 persone, ovvero l’8,7% dei residenti in Italia.

Sempre meno nuovi nati

Il dato più preoccupante, però, è ancora una volta quello che riguarda le nascite, che nel 2022 sono state 393mila, per un tasso di natalità del 6,7 per mille. Non si inverte, dunque, il trend al ribasso, con un ulteriore calo dell’1,7% rispetto all’anno precedente. In numeri assoluti significa quasi 7 mila neonati in meno del 2021, ma se si risale indietro nel tempo a 15 anni fa, il calo è di ben 183mila nuove nascite rispetto a quando accadeva nel 2008.
L’Istat, approfondendo l’analisi, indica come il calo sia dovuto sia alla diminuzione della fecondità, sia per il calo della popolazione femminile in età riproduttiva (ovvero nel range tra 15 e 49 anni). La conseguenza più immediata è l’invecchiamento della popolazione, arrivata a un’età media di 46,4 anni rispetto ai 46,2 anni del 2021.

Ripartire dall’Adozione Internazionale

Al di là di tutte le analisi, però, ciò che si conferma una volta di più è la necessità di unire tutti i possibili sforzi per invertire questo trend ormai più che decennale. Un’unione che non può prescindere anche al rilancio dell’Adozione Internazionale: se si considera che il calo dell’ultimo anno è di meno di 7mila persone, se l’Adozione fosse riuscita a tornare ai numeri dei suoi anni migliori, quando si facevano circa 4mila adozioni all’anno, è facile capire come il calo sarebbe stato più che dimezzato. Certo, l’Adozione da sola non può risolvere una situazione che ha redici e motivazioni profonde e articolate, ma in questo contesto, l’unione di tutti i possibili, singoli, passi, è quello che può, e deve, fare la differenza.