Cina: le “Mamme Angelo” danno una speranza ai bambini abbandonati

E’ stato poco tempo dopo la nascita di sua figlia nel 2005 che Deng Zhixin ha pensato di costituire un’organizzazione che si prendesse cura dei bambini abbandonati dai loro genitori.

Deng si è imbattuta più volte in storie di minori nati con malattie congenite poi abbandonati dai loro genitori in strada o negli ospedali.

“La mia intenzione originale era quella di dare un sostegno medico a questi ragazzi, e donare loro l’amore che meritano tanto quanto gli altri bambini”, ha dichiarato Deng.

Con un gruppo di mamme, nel 2007 a Pechino, ha così dato vita alle “Angel Mom” (Mamme Angelo), un’organizzazione che lavora per aiutare i bambini orfani che potrebbero morire senza ricevere cure mediche tempestive. Quei bambini, nati con schisi labiale, problemi respiratori o altri disturbi, che per la maggior parte provengono dalle province cinesi di Henan, Sichuan e Anhui.

Alcuni mesi fa, Deng ha deciso anche di lasciare il suo lavoro. Prima di dimettersi, era a capo di un’importante società di investimento di Pechino, con un salario annuo di oltre 500.000 yuan (75.000 $). “Non ero più in grado di gestire il lavoro e allo stesso tempo prendermi cura dei bambini”, ha detto Deng.

Le “Mamme Angelo” ora raccolgono fondi da persone facoltose per fornire assistenza medica ai bambini disabili e si impegnano a trovare per loro dei genitori adottivi in grado di accoglierli.

Non appena arriva un bambino, Deng e la sua squadra iniziano subito a cercare aiuti finanziari da parte di persone benestanti attraverso i loro rapporti personali o tramite l’assistenza di enti di beneficenza.

“Di solito ci vogliono giorni o addirittura settimane per trovare qualcuno che possa donare una quantità sufficiente di denaro per acquistare le medicine”. Deng ha aggiunto che già 6 bambini sono morti per la mancanza di farmaci. Complessivamente, più di 30 bambini hanno invece recuperato con l’assistenza del centro e hanno trovato nuovi genitori nel corso degli ultimi tre anni.

Deng ha detto che non aveva mai pensato di dedicare la sua vita alla carità, prima che nascesse sua figlia, Tong Tong. “Il fatto di essere una mamma mi ricorda sempre che ogni bambino ha bisogno dell’amore di una madre. A volte faccio fatica a dormire quando penso a coloro che sono stati abbandonati”.

“Per me, quei bambini sono una responsabilità. A volte vorrei poter lasciarli andare, ma sono già parte della mia vita”, ha continuato Deng.

“Ho scelto una vita speciale, ma io non penso di essere speciale”.