Compiti delle vacanze: sono veramente utili?

Il dibattito sui compiti delle vacanze divide, da sempre, figli e genitori. Ma non solo: tanti si interrogano sulla loro validità ed efficacia. Inoltre, secondo la legge…

La fine della scuola è, da sempre, un momento attesissimo dagli studenti. Molto meno dai genitori, che si ritrovano in difficoltà nel dover gestire il tanto tempo libero dei figli quando, per loro, le ferie sono ancora lontane.
Se l’atteggiamento di fronte all’arrivo dell’estate, dunque, è sostanzialmente opposto tra figli e genitori, una cosa invece li accomuna: l’incubo compiti delle vacanze!
Perché che gli studenti tendano a inventarsi di tutto pur di rimandarli, è noto, ma altrettanta è la fatica dei genitori nel cercare di convincere la prole a dedicare qualche ora ai compiti, quando non siano anche loro chiamati in causa in prima persona a dare una mano per risolvere espressioni, colorare sussidiari o ripescare dalla memoria qualche antica reminescenza di analisi logica.
Ma, tecnicamente, tutto questo si potrebbe evitare? O, per dirlo con altre parole: i compiti della vacanze sono davvero obbligatori?

L’efficacia dei compiti delle vacanze

I compiti delle vacanze, infatti, non sono una prassi universale consolidata: diversi Paesi non li prevedono proprio, anche per via della differente disposizione delle settimane di vacanza, più spalmate durante l’anno che non tutte concentrate tra giugno e settembre come in Italia.
Anche tralasciando i confronti con l’estero, però, la domanda rimane: detto che in Italia quasi tutte le scuole, specie le primarie e secondarie di primo grado, assegnano compiti delle vacanze, questi sono veramente utili? Molti genitori se lo chiedono, è non è solo l’idea di fare meno fatica evitando di dover rincorrere i figli per metterli davanti a un libro anziché tuffarsi per l’ennesima volta in acqua, ma anche perché in molti sono convinti che l’apprendimento e la cultura, anche nelle materie in cui durante l’anno gli studenti hanno manifestato più lacune, potrebbero essere migliorati in maniera più efficace attraverso una buona lettura, o con qualche gioco enigmistico. Oppure, ancora, con un bel viaggio.

La legge non obbliga a eseguire i compiti delle vacanze

Lo stesso Ministero dell’Istruzione e del Merito, in una circolare del 2018, aveva invitato gli insegnanti a non dare troppi compiti delle vacanze agli studenti, senza tuttavia prevedere azioni formali in caso di carico eccessivo. Il consiglio era quello di discutere della cosa tra genitori e insegnanti, tenendo conto del fatto che anche una volta assegnati i compiti, molti professori si dimostrano flessibili e non pretendono che vengano svolti tutti.
In estrema ratio, per chi, come spesso capita, decidesse di rivolgersi alla magistratura per dirimere una volta per tutte la questione, valga il fatto che in Italia non esiste una legge che obblighi gli studenti a svolgere i compiti delle vacanze. Anche se, tra una sgridata di mamma e papà, e una causa che darebbe ragione agli scolari che si rifiutassero di fare i compiti, la prima vince a mani basse!