Comunicazione non profit. Con AOI anche Ai.Bi. aderisce all’Istituto di Autodisciplina della Pubblicità: non può esserci raccolta fondi senza rispetto della dignità

bambini migrantiRispettosa della dignità umana e corretta verso persone e comunità coinvolte. In una parola: etica. È così che deve essere la comunicazione del non profit. Con la volontà di rimarcare questo concetto, il 27 febbraio, l’Aoi – Associazione delle organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale – ha aderito all’Istituto di Autodisciplina della Pubblicità allo scopo di promuovere una maggiore sensibilità e consapevolezza sul tema dell’eticità della comunicazione.

L’adesione allo Iap da parte dell’Aoi comporta, di conseguenza, anche quella dei circa 300 soggetti del Terzo Settore che fanno parte del network, tra cui Amici dei Bambini. Tramite l’Aoi, quindi, anche Ai.Bi. rafforza il proprio impegno a favore dell’utilizzo di immagini eticamente corrette nelle campagne di comunicazione e raccolta fondi.

L’iscrizione di Aoi allo Iap – avvenuta insieme a quella di Link 2007, altro network di associazioni non profit – rappresenta una significativa novità nel mondo del Terzo Settore e della cooperazione internazionale e apre un nuovo canale per favorire l’incontro tra profit e non profit e per promuovere, attraverso un percorso culturale e formativo, una comunicazione sempre più etica, insieme ai professionisti e alle associazioni che si occupano di fundraising. In concreto, l’attività di sensibilizzazione dovrebbe realizzarsi attraverso una serie di alleanze, iniziative e attività, a livello sia nazionale che locale.

“L’obiettivo comune è dare priorità all’educazione alla cittadinanza globale – commenta Silvia Stilli, portavoce di Aoi -, coniugando il rilancio visivo del protagonismo della solidarietà e cooperazione internazionale con un’assunzione di piena responsabilità rispetto all’etica della comunicazione: nella relazione con il singolo donatore come con chi vuole intraprendere un’esperienza di volontariato nella solidarietà internazionale”. Allo scopo di promuovere un dialogo con altre reti sociali e con il mondo della comunicazione e del fundraising, Aoi ha scelto proprio di aderire allo Iap. In questo modo, spiega ancora Stilli, “Aoi intende superare la polemica, quella dei media e tra le ong stesse, sull’utilizzo dei fondi raccolti e sulla percezione della strumentalizzazione delle immagini ‘forti’, misurandosi fattivamente con soggettività e sensibilità del mondo professionale della comunicazione e della pubblicità in termini di trasparenza e accountability”.

Ricordiamo che l’Aoi è un’importante realtà storica nel campo della cooperazione internazionale, rinnovata nella sua constituency nel 2013, con lo scopo di rappresentare e valorizzare la pluralità degli attori sociali del volontariato e della cooperazione internazionale, rafforzando le relazioni tra individui e comunità. Per farlo, promuove iniziative e alleanze con altri coordinamenti associativi, enti locali e regioni, sempre in dialogo e in contatto con il mondo del profit.

 

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