Prolungati fino al 31.03.22. Ecco come chiedere i congedi parentali Covid per chi ha figli minori di 14 anni

Visto il gran numero di contagi e le tante quarantene che si susseguono specie per i bambini delle scuole, sono stati prorogati fino a fine marzo i congedi parentali al 50% della ritrubozione

I numeri parlano chiaro: mai come oggi i contagi da Covid-19 sono così numerosi. Per fortuna, a questa diffusione, come più volte detto, non corrisponde un’analoga crescita dei ricoveri, ma, comunque, con il sistema attuale delle quarantene (a dirla tutta un po’ estenuante per le famiglie con i figli che vanno a scuola, per le quali la probabilità di innescare una catena di quarantene una via l’altra non è poi così remota). l’esigenza di organizzarsi e rimanere a casa con i figli in DAD è più forte di prima.

Congedi parentali prolungati fino a fine marzo

Per fortuna, quindi, il Governo ha ritenuto opportuno prolungare i congedi parentali fino a fine marzo, ovvero fino a quando, per il momento, è stato dichiarato lo stato di emergenza.
I congedi parentali spettano a tutti i lavoratori dipendenti che convivano con dei figli minori di 14 anni in quarantena “da contatto” o a casa in DAD perché l’attività scolastica in presenza è stata interrotta causa positività di più alunni.
I congedi prevedono un’indennità del 50% della retribuzione e, in caso di figli con disabilità in situazione di gravità accertata, possono essere richiesti senza limiti di età e indipendentemente dalla convivenza.

Le modalità per richiedere i congedi parentali

Per i lavoratori dipendenti la domanda va presentata esclusivamente per via telematica, sfruttando tre diverse modalità: tramite il sito www.inps.it (serve essere in possesso dello SPID e della Carta di identità elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi); telefonando al contact center al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164.164 da mobile; facendo riferimento a un patronato e utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.
Per i lavoratori autonomi, invece, l’INPS ha fatto sapere che manderà a breve un nuovo messaggio con le modalità per fare richiesta.
Va da sé che, per chi può, lo smartworking rimane la soluzione migliore, perché i congedi, come detto, vengono retribuiti al 50%, ma in un momento in cui i casi si moltiplicano e le esigenze anche, si tratta comunque di un aiuto importante per le famiglie.
I congedi possono essere richiesti anche per i figli da 14 a 16 anni, ma in questo caso non sono retribuiti. In tutti i casi, comunque, i datori di lavoro sono tenuti a conservare il posto di lavoro e non possono licenziare il dipendente in congedo.