Congo. Il lascito di Luca Attanasio, l’Ambasciatore dei bambini: “Una sola missione. Lavorare insieme per l’accoglienza e la solidarietà”

Fra i suoi urgenti dossier, la firma dell’accordo bilaterale per la ripresa delle adozioni internazionali: “Spero che l’Italia riesca ad essere la prima Nazione ad accogliere i bambini abbandonati della Repubblica Democratica del Congo“.

La morte dell’Ambasciatore Luca Attanasio, ucciso assieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e al loro autista, il 22 febbraio, nella regione del nord Kivu, in Congo, ha lasciato tutta la comunità italiana e internazionale sgomenta.

L’Ambasciatore italiano in Congo era una persona di cuore: “Luca era una luce che viene nella nebbia e nella penombra, che illumina e riscalda” ricorda su Avvenire, Don Angelo Gornati, ex parroco di Limbiate, luogo che ha visto crescere il giovane ambasciatore.

Un ragazzo dell’ oratorio, “venuto su” facendo volontariato con anziani e disabili: “Qui – si legge su Avvenire – ha deciso di dedicarsi all’Africa e agli ultimi, rappresentando l’Italia come diplomatico con una visione nuova”.

Papà di tre bambine, una moglie dedita anch’essa all’aiuto verso il prossimo, impegnata con la sua Onlus ad aiutare i minori di strada congolesi, Attanasio era “l’ambasciatore dei bambini”.

Una grande passione per il proprio lavoro unita ad un forte impegno umanitario

Nel 2012, quando si trovava in Marocco, allora come Console italiano a Casablanca, lo staff di Ai.Bi. lo ricorda disponibile e presente all’inaugurazione di una panetteria sociale realizzata al centro Sidi Bernoussi, per favorire l’inserimento socio professionale dei giovani careleaver.

Solo poche settimane fa, l’ultimo incontro di Ai.Bi. con l’ambasciatore, per parlare delle sinergie da mettere in campo per la ripresa delle adozioni internazionali nel Paese. Luca Attanasio teneva molto al nuovo accordo e sperava vivamente che l’Italia riuscisse ad essere la prima a riprendere le adozioni internazionali in Congo. Impegno ricordato oggi dalla stessa Commissione per le Adozioni Internazionali: “Proprio in questi ultimi giorni l’Ambasciatore Attanasio aveva ripreso con entusiasmo i contatti per la ripresa delle trattative per un Accodo tra la CAI e la Repubblica Democratica del Congo sulle adozioni internazionali”.

Oggi le parole dell’ambasciatore risuonano come un lascito e un impegno morale: “Lavorare insieme per il made in Italy dell’accoglienza e della solidarietà”.

Durante quel prezioso incontro Luca Attanasio aveva evidenziato ad Ai.Bi. gli importanti bisogni del Paese:

come fossero presenti situazioni di profonda arretratezza e abbandono dal punto di vista familiare. Si diventa mamme a 13 anni. Ci si prostituisce a 7, con avvio all’attività indotta dalle stesse madri: le bambine e le donne non conoscono nulla del ciclo della vita, della sessualità della maternità. Ci sono situazioni in cui le comunità vivono allo stato di oltre cento anni fa.

Come dal punto di vista sanitario molti bambini avessero la necessità di essere curati con interventi che se realizzati in Italia avrebbero potuto risolvere la loro la vita o in Congo, da parte di medici formati.

Per l’ambasciatore Attanasio la rete era molto importante, come lo era il sistema di cooperazione. Condivideva con Ai.Bi. la necessità di far crescere la rete degli italiani all’estero e di fare sistema.

L’Italia ha perso un grande giovane uomo cittadino del mondo, ma il suo impegno a favore della infanzia africana in difficoltà non sarà dimenticato.

Ai.Bi., presente dal 2007 proprio nella città di Goma, con le proprie iniziative di cooperazione internazionale a favore dei bambini abbandonati, si adopererà affinché il ricordo della sua missione rimanga per sempre.