Congo, incursioni ribelli spingono alla fuga i civili

Almeno 11.000 persone sono fuggite in direzione di Niangara nelle ultime tre settimane. Lo riferiscono fonti locali secondo le quali si tratta dell’ultima conseguenza di un permanente stato di insicurezza nella Provincia orientale dovuto a incursioni e violenze dei ribelli dell’Esercito di resistenza del Signore (Lord’s resistance army, Lra). Ad essere colpite dall’ultima ondata di violenze che vanno ormai avanti dal Settembre dello scorso anno sono stati i villaggi di Nambia, Kpanga, Nawe, Bangalu e Yangoma; in molti casi, sono stati segnalati omicidi e rapimenti di persone. Secondo un bilancio parziale circolato nei giorni scorsi sono almeno 80 le vittime degli attacchi ribelli nei mesi di Maggio e Giugno; nello stesso periodo, almeno 50 persone sono state inoltre rapite, tra di loro molti minori.

Bilanci e notizie confermano la situazione di precarietà che permane nella regione dove lo scorso Dicembre venne avviata una campagna militare contro i ribelli condotta per alcuni mesi dagli eserciti congolese e ugandese. L’offensiva spinse i ribelli – originari della regione settentrionale dell’Uganda – a dividersi in piccoli gruppi sconfinando sia in Sudan che nella Repubblica centrafricana. Al gruppo dell’Lra sono attribuiti decine di attacchi contro la popolazione civile congolese e sudanese che dallo scorso Settembre, secondo fonti dell’Onu, hanno causato – soprattutto nella Repubblica democratica del Congo – la morte di un migliaio di persone e decine di migliaia di sfollati.

(fonte: Misna)