Congo: le truppe ruandesi si ritirano dal Nord Kivu

(Kinshasa) Il ministro degli Esteri ruandese, Rosemary Museminali, ha riferito che l’operazione ha ‘seriamente indebolito’ i ribelli delle Forze Democratiche di Liberazione del Ruanda (Fdlr), ma una corrispondente della Bbc, Karen Allen, riferisce che i civili hanno pagato un caro prezzo. La presenza dei ribelli ruandesi in Congo è una delle cause di anni di violenze nella regione. Alcuni leader dell’Fdlr sono accusati di aver preso parte al genocidio ruandese del 1994. Lo scorso gennaio Ruanda e Congo hanno convenuto di poter svolgere azioni congiunte contro l’Fdlr in territorio congolese: più di 3 mila soldati ruandesi hanno preso parte alle operazioni.

Gli ufficiali hanno comunicato che le truppe se ne andranno entro la fine della settimana. Il colonnello John Numbi aveva precedentemente comunicato che circa 90 ribelli Hutu sarebbero morti dall’inizio dell’offensiva; 32 invece le vittime provocate dalle milizie Fdlr. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha avvertito che è attesa una nuova ondata di profughi dopo i 3 mila che già hanno lasciato i villaggi della zona di Masisi, Nord Kivu, intimoriti da nuovi possibili attacchi delle milizie ribelli. Un portavoce dell’Unhcr, David Ntengwe, ha fatto sapere martedì che le milizie Hutu hanno già ripreso posizione in alcune delle basi liberate dall’operazione militare rwandese.

Ntengwe continua dicendo che uomini armati stanno uccidendo civili, bruciando case e rapendo donne in Nord Kivu. I combattimenti in questa zona del hanno obbligato oltre un milione di persone a lasciare le proprie case.

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(fonte: Peace Rerporter)