Convegno Ai.Bi. 16 maggio, Chiodi: un rito per la Benedizione delle adozioni

(Milano) “L’adozione non si chiude con la sentenza del Tribunale, ma è un atto che deve essere sempre confermato, da ripetere e vivere giorno per giorno. È un cammino che dura tutta la vita. Per questo trovo significativa la proposta di dare rilevanza ecclesiale all’atto dell’adozione.”

Sono queste le parole di Don Maurizio Chiodi (docente di Teologia morale della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, nonché Consigliere Spirituale dell’associazione “La pietra scartata”) a commento del Convegno “Un’adozione benedetta, un rito per accogliere nel nome di Gesù”, promosso da Ai.Bi. e l’associazione “La pietra scartata, che si terrà a Milano sabato 16 maggio presso la Fondazione Ambrosiana Attività Pastorali di Milano, in via Sant’Antonio 5.

E’ possibile dare identità e senso all’adozione vissuta nel nome di Gesù? E’ questa la domanda da cui partirà Don Chiodi nel suo intervento per dimostrare come l’adozione non sia esclusivamente un’esperienza privata della singola famiglia, ma un atto che si può aprire alla testimonianza dell’intera comunità.
Ad oggi le famiglie difficilmente trovano spazi e occasioni per esprimere e condividere la loro esperienza adottiva con la comunità parrocchiale. In tal senso il rito della benedizione dell’adozione rappresenta un’opportunità concreta per creare percorsi condivisi e per riconoscere così il ruolo sociale della famiglia adottiva.

“E’ stata molto intensa la partecipazione delle famiglie che da Roma a Torino, fino a Milano hanno voluto celebrare la benedizione dell’accoglienza dei loro figli adottivi in Chiesa. Con la celebrazione si arriva a un punto fondamentale nella storia del movimento di famiglie di Ai.Bi., che apre il varco a un’esperienza più ampia, aperta a tutte le famiglie che decidono di intraprendere il percorso dell’adozione” ha detto Don Maurizio Chiodi.