Cooperazione. Marocco. Il “Film festival di Tangeri” apre le sue porte ai ragazzi di Fes e Meknes: per 24 di loro il futuro è nel cinema

RER finale 079Le porte del cinema, del festival più importante del mondo africano e mediorientale, il “Film festival di Tangeri” si aprono ai ragazzi marocchini in situazione di vulnerabilità.

Da oggi grazie ai corsi di preparazione e di formazione targati Ai.Bi (in partnership con  Cospe e Troupe Cervantes) 24 giovani hanno imparato le tecniche di creazione di cortometraggi e 4 di loro sono stati selezionati per gestire le attività del festival del cortometraggio di Tangeri.

Le associazioni giovanili del quartiere di Bendibane a Tangeri si sono, infatti, messe in gioco coinvolgendo i ragazzi più vulnerabili della periferia della città e dando loro la possibilità di accedere a formazioni tenute da veri e propri operatori e tecnici del settore messi a disposizione dai partner di progetto.

Ai.Bi. e i partner locali (gli istituti Maison d’Enfants Al Fassia di Fes, Annexe du Nid de la Fondation Rita Zniber di Meknes) hanno cercato invece vere e proprie possibilità di formazione per i giovani in uscita dagli orfanotrofi, attraverso la cooperazione di Entraide Nationale, OFPPT, e ANAPEC; i coordinatori di progetto sono inoltre riusciti ad entrare in contatto con imprenditori locali che hanno accettato di prendere i giovani in stage ed in alcuni casi di assumerli al termine del periodo di progetto. Insomma, l’unione ha fatto la forza: diverse professionalità unite per dare una formazione specifica a giovani prossimi all’uscita dai centri di protezione e al loro inserimento nel mondo del lavoro. Che richiede sempre più delle competenze specifiche. Come quelle richieste dal cinema.

Altri 43 ragazzi, quindi, sono stati i beneficiari diretti del progetto avendo potuto ricevere un ampio ventaglio di formazioni professionali nel settore delle costruzioni, alberghiero, ristorazione e bellezza. A 20 di loro è stata data la possibilità di proseguire la formazione pratica, con stage per lavorare in aziende del territorio. Due dei quali, al termine delle borse hanno anche ottenuto un contratto di lavoro e usciti dal centro, hanno preso una casa in affitto ed imparato a diventare responsabili unici delle loro vite.

Tutto ciò è stato possibile grazie ad un finanziamento della Regione Emilia Romagna.

E questo è solo l’inizio: il progetto ha permesso di costruire un terreno di fiducia che non deve fermarsi qui, ma che potrà dare grandi opportunità ad altri giovani in futuro che avranno bisogno del sostegno di questa rete per poter prendere a loro volta la strada verso la loro indipendenza.