Crisi Italia: boccata d’ossigeno per i giovani genitori adottivi

La crisi ha colpito duramente le famiglie italiane, che hanno perso in 10 anni ben il 7% del potere d’acquisto. L’innalzamento dell’Iva di un punto percentuale presente nella manovra penalizzerà ulteriormente i consumi delle famiglie che sono già dovute correre ai ripari diminuendo le quantità dei prodotti acquistati e rinunciando, talvolta, anche alla qualità.

In questa situazione critica arriva però un aiuto insperato dall’Inps che ha istituito la “Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori”, prevista da una legge del Ministero della Gioventù del 2010.  Una legge creata per far fronte al precariato rivolta a tutti coloro che non hanno ancora compiuto i 36 anni d’età e che hanno uno o più figli minori, legittimi, naturali, adottivi o in affido. Per accedere alla banca dati è inoltre necessario essere impiegati in una qualsiasi azienda con un contratto non definitivo come contratti a progetto o occasionali. La domanda può essere anche da chi ha perso questo tipo di lavoro ma deve ancora dimostrare di essere disoccupato. Sono invece esclusi i dipendenti pubblici e i liberi professionisti, che figurano fra gli “imprenditori” e non fra i “dipendenti”

Le imprese private e le cooperative che assumeranno o stabilizzeranno i genitori con i requisiti richiesti dalla banca dati riceveranno un incentivo di 5mila euro per ogni lavoratore. Ciascuna impresa può assumere fino a cinque lavoratori iscritti alle liste Inps, ma non può cumulare questo incentivo con altri bonus previsti dalle leggi vigenti.

Un piccolo passo avanti per aiutare i giovani genitori alle prese con la sopravvivenza quotidiana.