Daily Mail: quanti orfani nei cartoni di Walt Disney

Il quotidiano britannico “Daily Mail” apre una provocatoria riflessione sui cartoni animati di Walt Disney, dove i protagonisti sono sempre senza genitori e orfani. Biancaneve è senza famiglia e vive con una regina cattiva, Dumbo la mamma ce l’ha ma ne viene separato appena nato. Bambi perde la madre uccisa dai bracconieri e incontra il padre solo da adulto. Il protagonista del Libro della giungla, Mowgli, viene abbandonato nella selva indiana e adottato da un branco di lupi. Non hanno i genitori né Peter Pan né Tarzan. In un articolo pubblicato su “La Repubblica” di oggi si riprende la tesi del quotidiano britannico.

Come evidenzia il “Daily Mail” dietro le scelte di Walt Disney può esserci il rifiuto per la figura genitoriale, legato alla sua storia personale. La madre, Flora Call Disney venne trovata morta il 29 novembre 1938, asfissiata dal gas di un boiler difettoso, e Disney fu sopraffatto dal senso di colpa, perché era stato lui a regalare ai genitori la casa.

“Che la morte della madre abbia segnato la sua vita è vero – spiega Mariuccia Ciotta, autrice del libro “Walt Disney. Prima stella a sinistra” (Bompiani) – ma l’episodio è avvenuto quando gran parte della sua produzione era già stata avviata. Insomma: non c’entra nulla”.

L’autrice, citando Walter Benjamin, ricorda che “tutte le fiabe sono viaggi di iniziazione” e che era proprio questa la filosofia seguita da Disney nella sua produzione artistica. “Il suo obiettivo – spiega – era quello di mettere il bambino davanti al mondo, da solo, pronto per il viaggio della vita. Senza perdere mai, come insegna Peter Pan, gli occhi dello stupore tipici dell’infanzia. In un cammino del genere non c’è spazio per i genitori”.

Come si domanda “La Repubblica” c’è proprio bisogno di orfani e matrigne nelle fiabe? E se sì, perché?

Secondo Maurizio Brasini, esperto di psicologia infantile, “la necessità delle fiabe sta proprio qui: affrontano in modo simbolico aspetti problematici dell’esperienza del bambino e offrono delle soluzioni. In modo simbolico, ad esempio, una matrigna rappresenta la “parte cattiva” di ogni madre, cioè le difficoltà di rapporto, le incomprensioni, la sensazione che il bambino prova di aver subito delle ingiustizie, la paura delle punizioni, etc. Allo stesso modo, l’orfano rappresenta una condizione in cui il bambino si appresta a fare a meno del genitore, a tollerarne l’assenza e affrontare la vita senza il suo sostegno per conquistare la sua autonomia”.

Ed è proprio questo il motivo per cui il bambino ha bisogno della fiaba, per riuscire a tenere sotto controllo le sue esperienze e emozioni. “Tutte le fiabe, non solo quelle di Disney – conclude – ricorrono in modo massiccio a questi motori narrativi, e non è affatto strano, considerato che la vita relazionale del bambino è incentrata sui genitori”.