Difficoltà alimentari come “spie” di problemi dei bambini adottati

Faris propone un webinar gratuito, il 26 marzo alle ore 16:00, per parlare di adozione e disturbi alimentari, con l’aiuto di una psicoterapeuta, esperta in Adozione e Psiconutrizione

L’alimentazione è un aspetto fondamentale della vita e della salute delle persone, questo tutti lo sanno e ribadirlo risulta quasi superfluo. Quello che, invece, vale la pena sottolineare è come l’alimentazione sia anche un canale importante di comunicazione tra genitori e figli, fin dalla più tenera età. In fondo, chiunque abbia avuto un bambino sa come, da neonato, l’allattamento o, più tardi, lo svezzamento, siano i momenti attorno ai quali, di fatto, si costruisce e viene scandito il rapporto tra mamma (in particolare) e figlio.

Alimentazione come “spia” di malessere e difficoltà

Ma la situazione non cambia poi molto anche quando i bambini crescono, perché la tavole rimane il luogo in cui i figli possono lasciar emergere le difficoltà che, però, presuppongono sempre più frequentemente che un adulto, “dall’altra parte”, sia in grado di “leggere” nel modo giusto.
Che sia l’inappetenza o, al polo opposto, la voracità, il rapporto con il cibo può rivelare molto della psicologia e delle difficoltà che i figli sentono, così come nel rapporto con il cibo possono incarnarsi le difficoltà e i trascorsi che i bambini hanno vissuto e vivono.
Nasce da qui l’idea del webinar proposto da Faris – Family Relationship International School, la scuola di relazioni famigliari di Ai.Bi., “Adozione e difficoltà alimentari”, durante il quale, con la guida di una psicoterapeuta esperta in psiconutrizione, ci sarà modo di riflettere sul ruolo della solitudine e dell’abbandono come fattori di rischio nella genesi e nel mantenimento di difficoltà nel comportamento alimentare dei bambini accolti in adozione.
Il corso, della durata di 2 ore, è in programma per sabato 26 marzo. A tenerlo sarà la dott.ssa Caterina Calamo, psicoterapeuta, esperta in Adozione e Psiconutrizione.
Maggiori informazioni QUI, oppure scrivendo una mail a faris@fondazioneaibi.it