Educare il domani: non è mai troppo tardi per un NEET

Nell’ambito del progetto ‘NextGen – Be your digital revolution’, Ai.Bi. propone attività di coaching e formazione per i cosiddetti NEET, giovani che non stanno studiando né lavorando

È possibile ritrovare la propria strada anche grazie ai mattoncini Lego? Pare proprio di sì, quando le costruzioni sono il risultato di metodologie di empowerment destinate a giovani dai 16 ai 34 anni.
È questa una delle tecniche utilizzate a Salerno, nell’ambito del progetto ‘NextGen – Be your digital revolution’, a favore dei cosiddetti NEET, sigla che comprende giovani che per varie ragioni non stanno studiando né lavorando.
In Italia il loro numero, statisticamente parlando, si concentra tra Campania e Sicilia e così è a loro che si rivolge il progetto selezionato dal Fondo per la Repubblica Digitale, con capofila la Fondazione Saccone e come partner Ai.Bi. – Amici dei bambini e il Dipartimento di scienze politiche e della comunicazione dell’Università degli studi di Salerno.

Trasformare le crisi in opportunità

Agli esperti di Ai.Bi. spettano attività di coaching nella fase di prima conoscenza dei gruppi di partecipanti nel contesto della rivoluzione digitale, con l’obiettivo di rafforzare le cosiddette soft & life skills.
“Spesso si parla di NEET in modo poco corretto – dice Marta Peruzzini, formatrice esperta di processi educativi con metodologie non formali che da ottobre sta lavorando con gruppi di ragazze e ragazzi: è frequente pensare a questi giovani come svogliati oppure senza competenze. In realtà la situazione italiana è più complessa e può capitare a molti di trovarsi in un momento della vita in cui è difficile fare le scelte più opportune per il proprio futuro”.
Il corso condotto da Marta è realizzato con l’affiancamento di un tutor che seguirà i partecipanti fino al termine del percorso. La prima settimana è caratterizzata da una formazione che ha l’obiettivo di coinvolgere i giovani e far comprendere loro quanto questi momenti di crisi o di stallo possano trasformarsi in grandi opportunità.
“Ogni gruppo è composto da circa 20 tra ragazze e ragazzi ed è estremamente variegato: ci sono persone molto formate, con lauree e master, oppure altre con solo un diploma. Tutti hanno un comune denominatore – aggiunge Marta, che a oggi ha seguito 12 gruppi -: hanno bisogno di fidarsi delle proprie competenze, quelle note e anche di quelle che possono scoprire cammin facendo. Vedo che in tutti i gruppi, a un certo punto, si sono accese delle lampadine, nuove idee e nuovi propositi per crescere”.

Ripartire dalla fiducia in se stessi

Inizialmente i percorsi erano unicamente dal vivo, a Salerno, poi, data la richiesta, si sono svolti in forma mista così da raggiungere più partecipanti. Ed è qui che sono entrati in gioco i mattoncini Lego: “Questa attività ludica segue una precisa metodologia e stimola la riflessione – dice la formatrice – : è qualcosa che all’inizio spiazza, poi aiuta i partecipanti a rafforzarsi nelle relazioni, a sviluppare il cosiddetto team building, e tutto questo, inevitabilmente, porta ciascuno a parlare di sé. Ascoltando le esperienze di altri, ogni partecipante è stimolato a costruire qualcosa di nuovo per sé, acquisendo maggiore fiducia nelle proprie risorse”.
Terminata questa fase, i giovani proseguiranno nel percorso che prevede lo svolgimento di attività prettamente del mondo digitale: “Ecco perché l’affiancamento del tutor anche in questa fase – conclude Marta: il suo occhio tecnico e la sua esperienza sono utili per orientare i giovani verso l’attività più adatta, da una specializzazione in informatica alla robotica o al video making”.

Il progetto “Educare il Domani”

La povertà educativa è una diretta conseguenza della povertà economica che affligge oltre 3,5 milioni di minori in Italia. Questa condizione limita le opportunità future e contribuisce all’abbandono scolastico precoce. Ai.Bi. si impegna a contrastare queste sfide attraverso il progetto “Educare il Domani”.
L’iniziativa mira a contrastare la povertà educativa, l’esclusione sociale e l’indigenza sostenendo i centri di aiuto alla famiglia “Pan di Zucchero”, ideati da Ai.Bi. oltre 10 anni fa per essere vicina ai bisogni di bambini, ragazzi e famiglie sul territorio.
Per sostenere il progetto “Educare il Domani” clicca QUI.
Se vuoi fare di più e stare vicino ogni giorno ai bambini e ai ragazzi dei nostri Pan di Zucchero, ricevere informazione periodiche sulle attività, puoi attivare una Adozione a Distanza.