Emilia Romagna: 3 minori non accompagnati ogni mille abitanti

Calano le nascite, ma aumentano in Emilia-Romagna i minori in carico ai servizi sociali e quelli seguiti dall’unità psichiatrica infantile. È lo scenario che emerge dai lavori del convegno “Responsabili equilibri”, organizzato a Bologna dall’Asp Irides e dall’Istituto degli Innocenti di Firenze, dedicato proprio ai minori in difficoltà.

La situazione in regione è fotografata da una ricerca presentata dalla dirigente della regione Emilia-Romagna Maura Forni: nel 2008 il 7,3% dei minori era in carico ai servizi sociali e il 6% seguito dall’unità psichiatrica infantile. “Con la crisi economica che grava sulle famiglie – spiega la Forni –, i bambini che vivono in condizioni di povertà stanno aumentando e aumentano così anche le problematiche sociali per i minori e le loro famiglie”.

“Sui minori è necessario intervenire in maniera tempestiva e non invasiva – spiega la Forni – oltre a promuovere un lavoro non individuale ma collettivo”.

“In Emilia Romagna – aggiunge Anna Maria Bertazzoni, direttrice dell’Istituto degli Innocenti – ci sono tre minori non accompagnati ogni mille abitanti”. La Bertazzoni ha poi ricordato i numeri dei minori in affidamento in Italia. Si tratta di 30.700 bambini fuori famiglia (a fine 2008), di cui 15.200 in affido nelle famiglie e 15.500 nei servizi residenziali. Il 32% di questi ultimi è straniero, nella maggior parte dei casi (56%) si tratta di minori non accompagnati.

Il fondo della regione Emilia Romagna dedicato all’infanzia e l’adolescenza per il 2010/2011 è di 11 milioni. E secondo i dati Istat del 2008, la regione stanzia 171 euro a persona per le spese legate alle politiche sociali, mentre la spesa media in Italia è di 110 euro a persona.

Da qualche anno la regione ha anche una nuova legge sulla tutela dei minori. Dopo la legge regionale n.285/1997 che legiferava sulle politiche sociali per l’infanzia e la famiglia, nel 2008 è stata introdotta una nuova legge, la n.14. “È molto importante perché si occupa di tutela dei minori i quali – continua la Forni –, spesso non sono rappresentati a livello politico ed è invece importante tenere presente quali sono le loro necessità e i loro diritti”. Con questa legge la regione riconosce infatti i bambini, gli adolescenti e i giovani come soggetti di autonomi diritti e come risorsa fondamentale ed essenziale della comunità regionale. Lo scopo è quello di promuovere il benessere dei minori che vivono del territorio, e delle loro famiglie, come condizione necessaria per lo sviluppo sociale, culturale ed economico della società regionale.