Emilia Romagna. Firmato il nuovo protocollo regionale per ridare linfa alla cultura dell’adozione internazionale

firma protocolloUna preparazione migliore per gli aspirati genitori adottivi prima che intraprendano il percorso di valutazione psicosociale. Indagini più accurate per la valutazione della loro idoneità. Un più efficace sostegno alle famiglie dopo l’arrivo dei bambini. Questi i tre pilastri del nuovo protocollo d’intesa sottoscritto martedì 28 giugno a Bologna dalla vicepresidente della Regione Emilia Romagna Elisabetta Gualmini e dal presidente del Tribunale per i Minorenni del capoluogo emiliano Giuseppe Spadaro, oltre che dall’Anci, dall’Ufficio scolastico regionale, dalle associazioni di famiglie adottive e dagli enti autorizzati all’adozione internazionale operativi sul territorio. Scopo dell’accordo è dare nuova linfa alla cultura dell’adozione in Emilia Romagna, una regione che non è sfuggita alla crisi dell’accoglienza adottiva che sta caratterizzando il nostro Paese dal 2011.

Lo dimostrano i dati relativi al 2014, diffusi dal Sistema informativo regionale. Dei 157 interventi di accompagnamento post adottivo avviati dai Servizi sociali a favore delle nuove famiglie adottive, 100 si riferiscono a casi di adozione  internazionale. In testa alla speciale classifica dei Paesi di origine dei bambini stranieri accolti nella regione c’è la Federazione Russa, da cui proviene il 43% dei nuovi figli di coppie emiliane e romagnole. Un quarto del totale (25%), è arrivato invece dal Sud America e in particolare dalla Colombia. Il 18% degli adottati nel 2014 è originario dall’Africa. Il restante 14% è giunto dall’Asia, con i piccoli cinesi e indiani in maggioranza. Per quanto riguarda l’età, prevale la fascia anagrafica intermedia, con bambini dai 6 ai 10 anni. Solo il 42% delle famiglie che ha adottato nel 2014, però, può contare su almeno 2 anni di sostegno post-adottivo da parte dei servizi sociali.

Prosegue verticale, quindi, il calo del numero dei bambini stranieri accolti in Emilia Romagna: dai 241 del 2011, si è scesi ai 179 del 2012, ai 155 del 2013, fino ai 100 di cui ha dato notizia il Sistema formativo regionale, in attesa della pubblicazione dei dati regione per regione da parte della Commissione Adozioni Internazionali.

Nel frattempo, sempre nel 2014, sono 408 i coniugi che si sono rivolti ai servizi per intraprendere il percorso adottivo e 354 le indagini psico-sociali avviati dalle équipe Adozioni.

Con il nuovo protocollo regionale – il terzo in materia di adozioni dopo quelli del 2002 e del 2014 – si prevede un potenziamento della collaborazione tra i vari attori del sistema e un maggiore impegno della Regione nell’attività di coordinamento del tavolo tecnico sull’adozione quale luogo di confronto tra pubblico e privato sociale.

Soddisfatta della firma del protocollo la vicepresidente Gualmini, secondo cui “la Regione Emilia Romagna fa un altro passo in avanti per promuovere la cultura dell’adozione e  il sostegno ai genitori sia nella fase preadottiva che, soprattutto, in quella successiva all’arrivo del minore in famiglia”.

 

 

Fonte: Ferrara Italia