Enciclica Papa, Zamagni: “il bene comune come centro dell’attività economica”

“L’enciclica non nega il valore dell’efficienza nell’attività economica. Tutti dobbiamo essere efficienti. Ma il Papa ci dice che essa va perseguita per il fine superiore che consiste nella ricerca del massimo bene comune”: così l’economista Stefano Zamagni ha illustrato alcuni concetti-chiave dell’enciclica di Papa Benedetto XVI ai giornalisti di ogni parte del mondo intervenuti alla presentazione della nuova enciclica.”Ad esempio – ha proseguito – il concetto di ‘impresa come bene’ che si può vendere, comprare, chiudere, spostare a piacimento non è accettabile nella visione della dottrina sociale della Chiesa. L’impresa stessa infatti non è uno ‘strumento’ ma un fine, che deve rispondere a criteri di umanizzazione della vita sociale, offrendo lavoro e ricchezza per tutti e non solo per alcuni”. Zamagni ha poi detto, a proposito del debito internazionale che “oggi il capitalismo è divenuto obsoleto e che il Papa indica la necessità di cambiare le strutture che hanno reso possibile accumulare debiti pubblici enormi, che schiacciano soprattutto i paesi poveri”. “Da questo punto di vista – ha spiegato – così come esiste un Consiglio di sicurezza all’Onu per gli affari militari, ce ne vorrebbe uno per gli affari economici. Ci fosse stato, non avremmo avuto gli eccessi della crisi finanziaria di cui stiamo pagando le conseguenze su scala globale”.

(fonte: Agensir)