Eurisko: il sociale non trova spazio sui media

I temi sociali non trovano ancora spazio sui media. E’ questo il principale risultato della ricerca sul giornalismo sociale di GFK Eurisko, presentata lo scorso 23 aprile a Milano in occasione della Settima edizione del Premio Sodalitas “Giornalismo per il sociale”.

La ricerca è stata realizzata su un campione di 400 opinion leader del mondo della comunicazione e del Terzo settore nel periodo compreso tra il 23 febbraio e il 10 aprile.

L’indagine mette in luce una dicotomia: da una parte vi è un interesse sempre maggiore verso i temi sociali, dall’altra si riscontra una modalità anacronistica e superficiale nel modo in cui i media se ne occupano. Il 90% degli intervistati valuta insufficiente lo spazio dedicato ai temi sociali e chiede più approfondimenti, il 54% del campione fa sapere che è del tutto superficiale la modalità con cui i temi vengono riportati.

Alcuni argomenti in particolare non trovano adeguata visibilità sui mezzi di comunicazione: il triste primato va al mondo dell’associazionismo e al Terzo settore (92%), la povertà, l’emarginazione, il disagio sociale (84%); la disabilità e l’handicap (82%) e la famiglia (43%) sono in testa alla classifica degli argomenti più marginali nelle testate del nostro Paese. Gli intervistati hanno anche promosso le testate e le rubriche maggiormente apprezzate nell’affrontare questi argomenti: tra le più citate La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Avvenire, Il Corriere della Sera per la carta stampata; Vita-No Profit Magazine, L’Espresso, Famiglia Cristiana tra i periodici. Per quanto riguarda la radio, Radio Rai e Radio 24 appaiono tra le più apprezzate, così come Report (Rai 3) e Ballarò tra i programmi televisivi.

Per il futuro è importante però sottolineare che il 72% intervistati prevede un aumento degli spazi dedicati ai temi sociali da parte delle testate, dovuto principalmente all’aumento dell’interesse per questi temi da parte dei lettori e all’attualità dei problemi sociali legati alla crisi economica mondiale.

I dati della ricerca Eurisko parlano chiaro: lo spazio dedicato al sociale deve aumentare altrimenti si assisterà sempre ad una “guerra tra poveri”. – ha detto Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Le emergenze, le calamità verranno sempre messe a confronto tra loro per valutare quale è degna di nota e quale non lo è. La visibilità che avranno i nostri temi sarà strettamente legata al peso attribuito dalla singola testata alla notizia. Mi fa piacere leggere nei dati ciò che associazioni come AiBi denunciamo da tempo. La gente ha bisogno di vedere e leggere altro. Quante volte nel proporre tematiche come l’abbandono ci sentiamo rispondere che non interessa, non fa notizia. E quante volte “il bisogno di audience” diventa la giustificazione a questo “no”.

Sono fiducioso, mi aspetto che i media italiani partano dai dati dell’indagine per allargare gli orizzonti del loro lavoro. E’ questa l’unica risposta al bisogno di informazione che chiedono i lettori.”