Europa e minori, non diritti minori

“Europa e minori, non diritti minori – Una nuova strategia Ue” è il titolo della pubblicazione curata dall’ Avvocato Monica Lupo e promosso dall’europarlamentare Silvia Costa.

Il libro è uno strumento di verifica dello stato dell’arte della legislazione minorile in Europa, condizione preliminare per l’apertura di una nuova fase delle politiche Ue, più mirate ed efficaci.

Perché i diritti dei minori in Europa non devono essere considerati “diritti minori”? Innanzitutto, perché bambini e adolescenti rappresentano oggi un terzo della popolazione europea e la centralità dei loro diritti trova un nuovo fondamento giuridico nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, integrata nel Trattato di Lisbona, che stabilisce il dovere della Ue e degli stati membri di riconoscere e tutelare in tutte le politiche «l’interesse prevalente del minore», anche sulla base della Convenzione Onu del 1989, ratificata da tutti gli stati Membri.

In secondo luogo, perché l’aumento della dimensione transnazionale delle relazioni familiari e parentali e dei diritti connessi alla circolazione crescente dei minori per migrazione, asilo, conflitti, adozioni, affidi, ma anche per istruzione e formazione, rendono urgente un approccio più coordinato.

Infine, perché è sempre più necessaria l’armonizzazione di norme e misure di prevenzione, persecuzione e sanzione di fronte alla crescente dimensione transnazionale delle fattispecie penali che vedono coinvolti i minori, dalla tratta al cybercrime. Fermo restando il principio di sussidiarietà, un approccio olistico a questi temi da parte dell’Unione non è più rinviabile.