#FamediMamma: Claudio, il piccolo “Croods”, dopo 23 mesi ci ha salutato: era rinato un “figlio”!

Ai.Bi. con le attività di Adozione a Distanza, supporta l’infanzia sola, abbandonata e in difficoltà familiare, non solo all’estero, ma anche in Italia. All’interno della comunità familiare Claudio ha iniziato a rifiorire e dopo 23 mesi ha trovato una nuova famiglia

Avete presente il film dei Croods? Racconta le vicende di una famiglia che vive in una caverna… beh quando Claudio è arrivato da noi sembrava un piccolo bambino preistorico.

Claudio è arrivato in una delle comunità familiari dell’associazione a 6 anni accompagnato dai servizi sociali e dalle forze dell’ordine che sono intervenute in un contesto di altissima conflittualità.

Quando è arrivato, Claudio non sapeva tenere in mano le posate, non sapeva indossare vestiti e scarpe in modo corretto. Non aveva mai assaggiato molti dei cibi tipici della nostra tradizione culinaria, perché mangiava per lo più patatine o merendine confezionate. Sputava i bocconi delle “per lui” nuove pietanze, accompagnando il gesto con l’espressione “che schifo”.

Il mugugno e la tendenza a sparire sotto il tavolo erano la modalità per dire che non era d’accordo con qualcosa. Durate il gioco si esprimeva solo con termini “ti ammazzo”, accompagnato da gesti che simulavano sparatorie o simili. In generale le sue modalità lasciavano intravedere, in modo nemmeno troppo velato, che aveva vissuto in un contesto poco sereno e poco attento ai bisogni di un bambino.

All’interno della comunità familiare Claudio ha iniziato a rifiorire

Nella comunità familiare eravamo in 9, mamma e papà con nostro figlio e altri 5 bambini accolti. Con il passare dei giorni si è fidato degli adulti e si è integrato bene con i bambini già presenti. Ha scelto da subito un altro bambino come compagno di giochi, imparando così nuovi giochi senza violenza e le nuove abitudini della casa.

Standogli accanto con molta pazienza, ha imparato a stare a tavola, a usare le posate e mettere i vestiti nel modo giusto, scoprendo che “avere i vestiti dritti è più comodo”.

Con il tempo ha iniziato a raccontare episodi della sua vita che per lo più erano connotati da grida, liti e violenza. Ogni tanto esprimeva il desiderio di vedere sua zia, che diceva essere l’unica che gli aveva sempre voluto bene.

Dopo 23 mesi, Claudio ci ha salutato. Ora ha una nuova famiglia

La sua famiglia di origine era sempre meno collaborativa e dimostrava di non voler risolvere i problemi che avevano costretto all’allontanamento del bambino da quello che era un contesto di forte pregiudizio. Nemmeno la zia si era proposta per averne l’affidamento.

Dopo mesi di attesa, il Tribunale per i Minorenni si è espresso dichiarando il decadimento dei genitori e l’adottabilità del minore. Giusto il tempo tecnico di trovare una famiglia adatta e dopo 23 mesi Claudio ci ha salutato.

È stato con noi per quasi due anni nei quali lo abbiamo accolto e aiutato a scoprire le sue qualità. Insicuro e senza autostima, lo abbiamo rinforzato su quanto pian piano imparava. Grazie all’aiuto di una psicologa ha potuto rielaborare la sua storia e i suoi vissuti. Il senso di colpa era uno dei sentimenti che provava e che con un buon percorso ha imparato prima a esprimere, e poi a superare.

Così ha potuto accettare la nuova famiglia e tornare ad essere Figlio.

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Ai.Bi. con le attività di Adozione a Distanza, supporta l’infanzia sola, abbandonata e in difficoltà familiare, non solo all’estero, ma anche in Italia.

In particolare, nel nostro Paese, le attività di Fame di Mamma sono a sostegno delle strutture che ospitano, i minori in comunità familiari, i bambini con le loro madri e gli adolescenti in necessita.

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