Family house. Aiutaci anche tu a concludere i lavori della “clinica dell’abbandono”: la prima in Italia

FAMILY HOUSEProcedono a gonfie vele i lavori di ristrutturazione della “Family house” di Ai.Bi. Amici dei Bambini, la clinica ad alta specializzazione, in grado di fornire servizi a 360° sull’abbandono e sull’accoglienza: la prima struttura del genere sul territorio italiano. Previsto per Gennaio 2015 il taglio del nastro della struttura realizzata grazie alla generosità dei donatori.

La family house, che si trova in provincia di Milano, è la prova concreta di quanto si possa fare con “la magia del testamento”: grazie ai lasciti, infatti, una palazzina desolata della periferia di Milano si sta trasformando, in meno di un anno,  in un progetto internazionale contro l’abbandono.

Ma sono necessari gli ultimi sforzi per tagliare la linea del traguardo: per coronare il sogno di decine di bambini senza una famiglia, infatti, bisogna concludere la pavimentazione, rifare gli infissi e montare le porte. Piccoli interventi per i quali però è necessario l’aiuto dei donatori. Fai una donazione e aiutaci a costruire la nuova ‘Family House’ di Ai.Bi.

La nostra “Family House” è la “clinica dell’abbandono”: un luogo dove la ferita dell’abbandono viene prevenuta e curata; una casa dove il dolore viene accolto, capito, lenito, aiutato a guarire; un intervento che mette al centro la salute del cuore e dell’anima, del bambino e della famiglia. Il progetto si propone di sostenere l’accoglienza del bambino, attraverso il sostegno alla famiglia (d’origine, affidataria o adottiva) in tutti i modi possibili, dall’accoglienza temporanea, al supporto professionale, alla formazione, alla creazione di reti di supporto.

 

La family house ospiterà:

Due comunità mamma-bambino: è un servizio di accoglienza residenziale che coinvolge 4/5 nuclei mamma-bambino, sia italiani sia stranieri, che versano in situazioni di fragilità.Le ospiti, oltre a ricevere supporto materiale, sono assistite in un percorso educativo individualizzato che mira a raggiungere l’autonomia personale della donna e della coppia madre-bambino.

Un appartamento di semi-autonomia: ospita per un breve periodo le mamme in uscita dalla Comunità Mamma – Bambino. Durante questa fase le mamme hanno un tutor di riferimento che le accompagna verso la totale indipendenza.

Una “culla termica”: un “pronto soccorso” per salvare i neonati dal cassonetto e per prevenire l’aborto.  Si tratta di una struttura concepita appositamente per permettere di lasciare, totalmente protetti, i neonati da parte delle mamme in difficoltà nel pieno rispetto della sicurezza del bambino e della privacy di chi lo deposita. I bambini saranno temporaneamente accolti nelle Case Famiglia di Ai.Bi. e avviati verso l’adozione nazionale.

Una foresteria: per ospitare le famiglie adottive e affidatarie provenienti da tutta Italia e che hanno necessità di un consulto specialistico per ricostruire i rapporti a rischio genitori – figli e curare il male dell’abbandono.

Un Consultorio Familiare: un equipe di psicologi, assistenti sociali e pedagogisti sono a disposizione delle famiglie adottive e affidatarie  per accompagnarle nel loro percorso verso l’accoglienza. Inoltre servirà da ‘pronto intervento’ per evitare l’abbandono e come tale sarà un punto di riferimento per tutte le famiglie fragili del territorio che hanno necessità di consolidare o ricostruire le proprie relazioni con i figli.

Un Centro di Formazione ad Alta Specializzazione:  verranno svolti incontri formativi a vari livelli con  le famiglie che si vogliono dedicare all’accoglienza (famiglie adottive e affidatarie); gli esperti di Ai.Bi. si metteranno a disposizione anche degli operatori del settore per consulti e formazioni specifiche su come superare il male dell’abbandono.

Uno spazio neutro:  un ‘reparto di rianimazione’ unico in Europa per l’incontro tra bambini e famiglie.  Si tratta di un luogo dove i bambini momentaneamente allontanati dal nucleo familiare (in affido) possono incontrare i propri genitori e tentare di ricostruire un legame solido e duraturo. In base all’età del bambino sono presenti aree ludiche-educative specifiche, ma anche spazi specifici che ricreano l’ambiente casalingo (es. cucina e bagno) per permettere alle mamme di sperimentarsi a tutto tondo nella cura dei figli.