Fiocco azzurro per Javier e Giovanni: i primi due figli dal Messico

CICOGNA BLU DUE PACCHETTIMichelina e Franco Amati sono rimasti in Messico tre mesi e mezzo, come prevede l’iter adottivo del Paese, eppure nemmeno per un giorno della loro lunga permanenza a Guadalajara la coppia ha avuto il desiderio di tornare con Javier (10 anni) e Giovanni (9 anni) in Italia. “Stare con Javier e Giovanni nel loro Paese è stato importante. Siamo riusciti ad entrare in sintonia con i nostri figli nel loro Paese, dove respiravano ogni giorno gli odori e i sapori della loro terra.” ci ha raccontato la mamma di Javier e Giovanni, a meno di due mesi dal rientro nella loro casa a Casale Litta (Varese). Javier e Giovanni sono i primi bambini messicani adottati da una famiglia che ha dato incarico ad AiBi.

Qual è stata la vostra storia di adozione?

Siamo arrivati in Messico il 21 giugno sapendo che ci aspettavano tre lunghi mesi di permanenza nel Paese prima di poter rientrare in Italia.

Come avete vissuto questo periodo?

Sicuramente è stato un periodo molto importante, durante il quale abbiamo potuto conoscere i nostri bambini nel loro ambiente, con le persone che hanno sempre conosciuto. Sì perché ogni volta che passeggiavamo insieme per le strade della città e incontravamo i loro amici Javier e Giovanni dicevano orgogliosi “questi sono Michelina e Franco, i nostri genitori, presto andremo in Italia con loro”. Ora che siamo tutti e quattro nella nostra casa penso che quel periodo sia stato essenziale per preparare i nostri bambini alla loro nuova vita in Italia. Si sono sentiti protetti, amati, seguiti. Per loro è stata una soddisfazione farci scoprire il loro mondo. I risultati si sono visti subito: i bambini si sono inseriti molto bene a scuola e anche nel nostro paese, dove oramai tutti li conoscono.

Se voleste lasciare un messaggio alle famiglie che vogliono adottare un bambino cosa direste?

Direi di aprirsi in maniera incondizionata, non porsi nessun problema. L’adozione è una magnifica avventura, non può essere considerata il modo per riempire un vuoto lasciato dalla genitorialità biologica. Se viene considerata così è destinata a fallire. Il genitore si deve mettere al servizio del bambino, essere disposto a dare il massimo per i figli. Per ogni sacrificio fatto da un genitore ci sono mille soddisfazioni che arrivano dai propri bambini.