Fiocco azzurro per Jiazhuang: il figlio che ama nascondersi

Sono tornati da Pechino con Jiazhuang da appena tre giorni, ma Alessandra, Luca e Gheorghe Vandelli sembra che siano una famiglia da sempre. Forse è merito proprio di Gheorghe che, come racconta Alessandra, ha accolto subito il fratello più piccolo a braccia aperte, entusiasta di iniziare questa nuova avventura della sua famiglia.

Ne parliamo con la neo-mamma adottiva:

Ci racconta il momento dell’incontro?

E’ stato come tornare indietro a dieci anni fa, quando abbiamo adottato Gheorghe. Quello stesso momento l’abbiamo rivissuto con un’intensità ancora più forte perché in quell’ufficio a Shiniang la nostra famiglia stava crescendo..hanno solo due anni di differenza, Gheorghe ne ha dieci e Jiazhuang ne ha otto, ma Gheorghe si è dimostrato fin dal primo giorno un vero fratello maggiore: attento e premuroso nei confronti di Jiazhuang. Avevamo portato delle macchinine, perché sapevamo che erano la passione di Jiazhuang. Si è messo subito a giocare con noi.

E il periodo di permanenza in Cina?

Poco alla volta ha tirato fuori tutte le sue ansie e la sua irruenza..anche in questo caso Ghoerghe ci ha aiutato molto. Del resto ci aspettavamo una reazione del genere, Jiazhuang ha vissuto tanti passaggi e momenti faticosi: è stato sbalzato tra istituto, famiglia affidataria e poi di nuovo in istituto. Passando da grandi città come Pechino alla campagna più isolata con i genitori affidatari, per tornare nuovamente in un istituto della capitale. Era prevedibile che ci volesse mettere alla prova, per capire fino in fondo se volevamo essere i suoi genitori. Con il tempo si è sciolto e ha imparato a fidarsi di noi.

Cosa significa adottare un bambino di otto anni?

Per noi era naturale adottare un figlio non più piccolo: siamo due quarantenni e Gheorghe ha già dieci anni. In ogni caso penso che non si debbano avere tabù nell’adozione di un bambino “grande”. Sicuramente serve molta pazienza e una dose di energia notevole, però è lo stesso impegno che richiede un figlio più piccolo. Nel nostro caso, non mi stancherò mai di dirlo, ci ha aiutato molto Georghe che l’ha accolto subito con grande affetto, senza lasciarsi intimorire dagli atteggiamenti irruenti che talvolta dimostrava nei nostri confronti.

Ci vuole raccontare un episodio particolare?

Uno dei divertimenti preferito di Jiazhuang è il gioco del nascondino. Ama intrufolarsi negli angoli più rintanati di casa nostra per farsi ritrovare da Gheroghe, mio marito e da me. E’ diventato quasi un rito: adora farsi ritrovare e farsi abbracciare ogni volta. Vuole avere la certezza di non rimanere in un angolo da solo, ma di essere trovato ogni volta dalla sua famiglia.