Fiocco azzurro per Yao Lei: un bambino davvero speciale

CICOGNA BLU DUE PACCHETTIEnza e Paolo sono tornati dalla Cina da poco più di quindici giorni con il figlio adottivo, Yao Lei, nella loro casa in provincia di Pavia, ma sembra che vivano insieme da una vita.

La complicità e l’affetto con cui Yao Lei guarda “Baba Paolo” e “Mama Enza” traspare in ogni momento del nostro incontro. Yao Lei potrebbe essere uno dei 40 milioni di bambini abbandonati nelle campagne dai genitori, trasferitisi a Pechino in cerca di un lavoro e una nuova, promettente, vita. Fino a sei anni Yao Lei ha vissuto con i familiari, ma poi è stato abbandonato, molto probabilmente perché i nonni sono morti. A otto anni ha ritrovato il calore di una famiglia grazie a Enza e Paolo. Dal momento dell’abbinamento, il 3 giugno 2009, il bambino ha passato ogni giorno immaginando come sarebbe stato l’incontro con i genitori.

Alla referente delle adozioni di AiBi in Cina, Cristina Ropolo, Yao Lei ha dato una lista di nomi di amici dell’istituto per trovargli una mamma e un papà.

Ci racconta la sua storia di adozione la neo-mamma Enza:

Come è andato il momento dell’incontro?

Non dimenticherò mai quel giorno; eravamo nella sala di attesa del Palazzo della Provincia di Nanchino. Cercavo di tenere sotto controllo l’emozione nei minuti che ci separavano dall’arrivo di Yao Lei, ma era sempre più difficile. Poi dalla finestra ho visto arrivare un pulmino dell’orfanotrofio e subito dopo scendere un bel bambino tutto impettito con il suo cappellino e lo zainetto. Quando è entrato nella sala non ho più saputo trattenermi, anche perché ci ha accolto con un sorriso e uno grido di felicità “Mama”, “Baba”!

E il periodo di permanenza in Cina?

Ci ha dimostrato subito grande affetto e confidenza. Tutto è avvenuto in modo molto naturale. Ci è sembrato subito che il nostro bimbo sapesse bene cosa significhi vivere in famiglia. Molto probabilmente, prima di essere istituzionalizzato, aveva vissuto in campagna perché abbiamo visto che sa riconoscere perfettamente le impronte di tutti gli animali.

Quando vi è stato proposto l’abbinamento con un bambino grande come avete reagito?

Non abbiamo avuto alcuna esitazione. Fin dall’inizio del nostro percorso adottivo, quando abbiamo presentato la domanda di disponibilità al Tribunale per i minorenni, immaginavamo che avremmo adottato un bambino grandicello. Siamo una coppia di quarantenni, ci è sembrato naturale accogliere un figlio di otto anni.