Firenze: “Avete già due figli adottati: accontentatevi!”. Negata l’idoneità all’adozione internazionale

aula-tribunale 200È inaccettabile la decisione presa dal Tribunale di Firenze di negare l’idoneità all’adozione ad una famiglia perché considerata troppo numerosa. Il caso è quello di una coppia sposata da quasi trent’anni con cinque figli, di cui due adottati.

L’assurdità è che i genitori, pur essendo risultati perfettamente idonei all’adozione nelle valutazioni psico-sociali (e lo prova il fatto di avere già adottato con successo in passato), sono stati di recente inspiegabilmente ostacolati dal Tribunale per i minorenni di Firenze, nella scelta di offrire amore e solidarietà ad un terzo minore straniero abbandonato. Secondo il giudice questa famiglia, con un nuovo bimbo, metterebbe a rischio l’equilibrio e l’armonia che i due coniugi hanno saputo garantire ai propri figli fino ad ora.

Eppure, la Costituzione italiana prevede che lo Stato supporti e agevoli, sia la formazione delle famiglie, e di quelle numerose in particolare, sia i diritti dell’infanzia, sia, infine, la solidarietà sociale fra le persone. Inoltre, molti trattati internazionali vietano espressamente ingerenze da parte dello Stato nel diritto fondamentale di godere della vita privata e familiare, che va impostata e gestita sulla base di scelte personali.

Per questo motivo, secondo Ai.Bi., il Tribunale per i minorenni e il PM avrebbero dovuto limitarsi alla verifica del rispetto dei requisiti di legge per l’adozione di un minore straniero, evitando di compiere ulteriori valutazioni di “opportunità” che spettano solo ai privati. Non è dunque accettabile il passo in più sulla considerazione del numero di figli già presenti nella coppia, perché realizza una ingerenza incostituzionale nella vita privata della stessa.

E in effetti come non potrebbe una coppia amorevole che ha saputo crescere, accudire e sostenere con successo ben cinque figli, di cui due malati, prendersi cura anche di un sesto con lo stesso affetto e attenzione avuti per gli altri? E come si permette lo Stato di sbirciare e ingerire in modo così invasivo nella vita privata di due genitori modello?

Per rispondere a queste domande Ai.Bi. aveva depositato un reclamo presso la Corte d’Appello di Firenze per sostenere in via “adesiva” l’idoneità della coppia. Peccato però che nell’udienza tenutasi il 20 novembre, proprio nel giorno in cui si celebrava la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, l’intervento di Ai.Bi. a sostegno della coppia sia stato considerato inammissibile e che il PM abbia chiesto al giudice la conferma della decisione presa dal tribunale di Firenze che negava l’idoneità. Non si può che rimanere basiti di fronte alle parole senza senso dal PM: “Perché questa coppia non riesce ad accontentarsi di quello che ha avuto e a godere di quello che ha?”. Come se il fatto di avere già dei figli, precludesse la possibilità di averne altri.

La speranza è che la corte d’appello decida diversamente, discostandosi dal parere del PM, e che la profonda attitudine all’accoglienza di questa famiglia possa presto incontrare il bisogno di amore di un bambino abbandonato in qualche parte del mondo.