Fra Fornero e Riccardi, chi è il vero Ministro della Famiglia?

Nella ridda di interventi politici che nell’ultima settimana si sono susseguiti sul tema della famiglia, confessiamo sinceramente di non aver capito chi abbia in mano la partita. Il Ministro Fornero prima e il Ministro Riccardi poi sono stati colti impreparati a rendere conto delle politiche che il nuovo Governo intende mettere in atto per sostenere la famiglia, salvaguardandola nella fase di forte recessione economica.

Il Ministro Elsa Fornero sembra non avere chiaro il concetto stesso di famiglia se, a distanza di pochi giorni, ha equiparato i diritti della famiglia con il riconoscimento dei presunti diritti delle coppie di fatto, salvo poi fare retromarcia completa sulle sue dichiarazioni. Il Ministro Andrea Riccardi è fonte di interrogativi per numerose famiglie: non si è ancora compreso quale sia il ruolo che ha scelto di assumere all’interno del Governo, né si è fatta chiarezza sulla funzione del suo dicastero e delle sue deleghe.

«Ogni qual volta il Governo si imbatte nel tema della famiglia – commenta Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – genitori, figli e associazioni familiari assistono a un autentico balletto fra i due Ministeri, fatto di passi avanti, passi indietro, ritrosie, risposte incerte e il risultato, malgrado qualsiasi buona intenzione, è la confusione».

Non è il momento per tanta incertezza. Come sottolineato da Ai.Bi. nel suo Manifesto per la nuova legge dell’adozione internazionale, sul tappeto vi sono questioni gravissime e per quanto riguarda le adozioni internazionali è in gioco il loro stesso futuro, messo a rischio da una diminuzione senza precedenti della disponibilità di coppie adottive.

«Impossibile chiederci di aspettare – continua Griffini –: noi famiglie siamo incapaci di farlo. È di nuovo arrivato il momento di prenderci carico delle responsabilità che ci siamo assunti come padri e madri, nel momento in cui abbiamo messo al mondo i nostri figli o in cui li abbiamo adottati.

Questo sentimento di responsabilità ci ha portati a creare associazioni familiari che potessero affrontare al meglio ogni sfida. Poi ci siamo resi conto di poter fare un salto di qualità nell’assunzione delle nostre responsabilità, dando vita al Forum delle Associazioni Familiari e diventando interlocutori delle Istituzioni.

Ora che ci troviamo di fronte al nulla della politica, che è venuta meno la presenza chiara di interlocutori istituzionali, che i partiti sono spariti per fare posto ai tecnici – bravi economisti, ma sempre in ritardo nel concepire le politiche per la famiglia –, crediamo sia venuto il momento in cui il Forum delle Associazioni Familiari possa assumersi la responsabilità di guidare il Ministero della Famiglia, esprimendo un candidato dal proprio interno, capace di intraprendere iniziative dirette ad assicurare, con il rilancio di idonee politiche per la famiglia, la ripresa dell’intero sistema Paese».