Francia: un aborto ogni tre nascite

pillola_aborto_ru4861In Francia si sta registrando un’inquietante banalizzazione dell’aborto. Da quando l’interruzione volontaria di gravidanza è stata legalizzata, nel 1975, la Francia ha conosciuto un’impressionante inflazione del ricorso alla contraccezione, in ogni sua forma. Eppure, il numero di aborti è rimasto costante e soprattutto a un livello altissimo: attorno ai 200mila casi ogni anno, ovvero quasi un aborto ogni tre nascite.

La denuncia arriva oggi dal quotidiano „Avvenire”.

Nel 2004 un’autorevole istituzione scientifica pubblica (l’Istituto nazionale di studi demografici) ha evidenziato che la stabilità dei tassi di aborto sembra tradurre un aumento della propensione a ricorrere all’aborto in caso di gravidanza non prevista. Una verità scomoda da ammettere in un Paese in cui l’aborto è stato ufficialmente introdotto per legge come una soluzione di estremo ricorso esplicitamente rivolta alle „donne in stato di sofferenza”.

Ma di fronte a questa situazione, sono in molti oggi a chiedersi quanta parte di responsabilità possa essere imputata all’introduzione dell’aborto chimico. In effetti, l’introduzione della Ru486 ha innescato lo scivolamento progressivo dell’aborto al di fuori dei confini delle strutture ospedaliere. Al punto che da qualche mese la somministrazione dell’aborto chimico è possibile persino presso i centri associativi di pianificazione familiare.

La quota dell’aborto chimico ha superato così in pochi anni il 30% del totale.

Ma oggi si diffondono anche nuovi timori legati alla somministrazione della Ru486 fuori dagli ospedali. Si moltiplicano, soprattutto su internet, le testimonianze di donne, talora adolescenti, che hanno vissuto il dramma straziante di un aborto pressocché solitario in casa, dopo aver ingerito la Ru486 davanti a un medico. E c’è già, in questi tempi di crisi economica, chi accusa i poteri pubblici di aver allentato oltre ogni limite ragionevole le misure di accompagnamento.