Garante dell’infanzia, Serafini: “Rischio di una figura di facciata”

Garante dell’infanzia, Serafini: “Rischio di una figura di facciata”

(Roma) Bene istituzione garante, ma i problemi sono enormi: non si puo’ creare una figura di sola facciata. Per Anna Serafini (Pd), ex presidente della commissione bicamerale Infanzia, promotrice nella passata legislatura di un testo di legge per l’istituzione del Garante per l’Infanzia il ddl Carfagna approvato in Consiglio dei ministri, suscita perplessita’. Intervenendo oggi al seminario sul tema organizzato dall’Unicef e dall’Indimi (Istituto nazionale per i diritti dei minori) all’Accademia nazionale dei Lincei, che ha patrocinato l’evento, Serafini ha sottolineato in particolare la contraddizione che esiste rispetto alle politiche del welfare.”Se dobbiamo avere la consapevolezza che quando pensiamo ad una politica robusta di garanzia dei diritti e tutela dei bambini e adolescenti- ha detto- non possiamo non tenere conto che la prima questione e’ quella dei finanziamenti e degli stanziamenti”. Invece, ha rimarcato Serafini, “sono stati operati tagli spaventosi al welfare, dai fondi delle politiche sociali (meno 270 milioni di euro), al fondo nazionale per il servizio civile (meno 127 milioni di euro), ai 90 milioni di euro tolti al fondo per la famiglie e poi meno 14 milioni di euro al fondo delle pari opportunita’, meno 58 milioni di euro al fondo per le politiche giovanili, e il fondo per la non autosufficienza ha solo un finanziamento di 400 milioni nel 2009 e poi niente”.

Ma seri dubbi sono stati espressi dalla parlamentare anche sull’iter governativo del ddl. “Nella passata legislatura- ha ricordato l’ex presidente della commissione bicamerale- abbiamo fatto tutti insieme una lettera a firma mia a Prodi perche’ consentisse che il percorso fosse parlamentare. Avevamo chiesto che il garante non fosse un’azione del governo, ma una legge bipartisan reale e il luogo per fare una legge bipartisan e’ il Parlamento”.

E prosegue Serafini: “Avevamo avviato un testo di legge buono perche’ sottoposto all’esame e ai suggerimenti di tutte le associazioni, compresa l’Unicef. Oggi si e’ scelta la via del ‘o e’ approvata in maniera bipartisan o comunque e’ comunque e’ approvata dalla larga maggioranza’ e questo- conclude la senatrice- certo non aiuta ad avere una legge che sia frutto di una discussione condivisa e che tenga conto di tutti i contributi”.

(fonte: DIRE)