Gaza: più di mille gli orfani dell’operazione “piombo fuso”

Sono almeno 1346 i bambini di Gaza rimasti senza uno o entrambi i genitori durante l’attacco israeliano denominato ‘Piombo fuso’ tra dicembre e gennaio scorsi. Il calcolo è stato fatto dall’organizzazione non governativa ‘Islamic Relief Palestine’ (Irpal) di cui dà notizia la rete d’informazione dell’Onu, IrinNews. Secondo Irpal, che include tra gli orfani quelli che hanno perso il capofamiglia ed ora vivono in povertà, sarebbero almeno 5.200 i minori in queste condizioni nella Striscia di Gaza. L’ong porta ad esempio il caso di due gemelli, Ahmed e Samia, il cui padre è morto durante l’attacco e che ora abitano nella casa dello zio, ex poliziotto rimasto disabile perché ferito da una bomba israeliana, che li mantiene insieme alla moglie ed altri sette figli, due dei quali rimasti anch’essi disabili, con la pensione d’invalidità di 1400 shekel (254 euro) al mese, mentre la mamma dei gemelli lavora come bidella per 400 shekel (75 euro). Benché il ricorso alla famiglia allargata sia una risorsa, sottolinea l’ong attiva dal 1998 nella Striscia di Gaza, i nuclei familiari palestinesi sono sottoposti a forte pressione e a gravi difficoltà. Il Fondo della Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) sta conducendo una ricerca per determinare il numero esatto degli orfani nella Striscia di Gaza e le loro condizioni i vita. Secondo fonti mediche locali e internazionali, nei 23 giorni dell’offensiva israeliana sono morti 1350 palestinesi, cui si sono aggiunti un centinaio di feriti deceduti successivamente.

(fonte: Misna)