“Genitori comunque…”: la guida monografica dedicata ai temi dell’adozione e dell’affido

famiglie in affido“Genitori comunque…”. E’ il titolo scelto dall’associazione Formazione e Famiglia di Torino per una piccola guida monografica dedicata ai temi  dell’adozione e dell’affido. Fresco di stampa, il libretto  si compone di due parti. La prima più teorica parte chiarendo gli aspetti che distinguono i due istituti. Attraverso l’adozione un bambino abbandonato diventa figlio della coppia di coniugi che lo accoglie. L’affido invece è una modalità di accoglienza temporanea, nella quale un minore in difficoltà vive con i genitori affidatari in attesa che la sua famiglia risolva i problemi che le impediscono di occuparsi di lui.

Pagine agili che permettono al lettore di approfondire sia le numerose tipologie d’affido, sia le differenze tra adozione nazionale e adozioni internazionale.  Ma il vero ‘tesoro’ del libro sono le testimonianze contenute nella seconda parte.

C’è la storia di Alberto, fortemente sordo, adottato a sette anni. C’è la storia di Pat, ragazza nigeriana arrivata con il racket della prostituzione, accolta da una famiglia ‘multicolore’.  C’è Giacomo, che ha stupito i suoi genitori e i medici per i progressi fatti.

Provengono da Piemonte, Lombardia e Veneto le famiglie che hanno voluto condividere le emozioni, le fatiche e le gioie delle loro scelte di vita, siano esse affido  o adozione. Franco Rosada, curatore della pubblicazione, spiega: «La nostra associazione  si occupa di sostenere le coppie fuori dalle tappe canoniche della vita. E così è venuto spontaneo occuparsi di adozione e affidamento che sono un tema di carattere generale riconducibile a progetti di promozione sociale».  Alla domanda del perché del titolo, sorride: «La sensazione è che da una parte della società ci sia l’idea che si abbia diritto a diventare ‘genitori per forza’. Noi volevamo mettere l’accento invece sul fatto che anche senza partorire un figlio, si possa diventare genitori. Genitori comunque… , appunto».

Tra i collaboratori anche il torinese Sergio Bertoldo, membro del Consiglio direttivo di Amici dei Bambini, che nell’adozione e nell’affido ha sempre creduto. Commenta: «Ho avuto la fortuna di provare sia la paternità biologica sia quella adottiva. Posso dire che la seconda è una forma di fecondità superiore, molto più ricca di motivazione e vorrei che fossero in tanti a provarla».

Chi voglia ricevere una copia della pubblicazione, può scrivere a formazionefamiglia@libero.it